Aaaaah, ma non ci avevi detto che la tua voce libera ha fatto allontanare il cane del bibliotecario!
Questo almeno diceva una lettera sul Gazzettino del 13.10:
L'efficienza animalista di Majano
Nonostante tutte le difficoltà denunciate dalla litigiosa maggioranza che amministra Majano , il sindaco Zonta e la giunta hanno dimostrato insospettabili doti di efficienza e competenza risolvendo con prontezza casi che avrebbero potuto turbare la serena convivenza della popolazione, in particolare a causa di due gatti e un cane! Da circa tre anni alcuni ragazzi, che per i loro svaghi utilizzavano una stanza del centro sociale di Deveacco, si erano presi cura di una gatta trovatella e dei suoi 6 gattini, in ciò autorizzati da un impietosito sindaco. Qualcuno deve aver fatto notare giustamente che non è igienico tenere animali in locali dove l'associazione degli Amis di San Martin organizza, fra l'altro, pranzi e cene a scopo benefico e così il sindaco mobilita immediatamente vicesindaco, assessori, capi gruppo e i dirigenti dell'associazione per discutere il da farsi. La questione infiamma gli animi tanto che il consigliere di maggioranza Romanini, preoccupato per la sorte dei gatti, chiede al sindaco di riferire in consiglio. Questi informa i consiglieri che i gatti non possono più stare in quella stanza ma, con tono compiaciuto e quasi commosso, assicura che, avendo egli verificato la disponibilità della popolazione del borgo di Deveacco, "le due povere bestiole superstiti" (la gatta ed un gattino) non avranno problemi a trovare casa! Ma si sa a Majano la vita non è mai tranquilla per i nostri amministratori, perchè il solito qualcuno in altra sede ed altrettanto giustamente ha contestato che se i gatti non possono stare nel centro sociale nemmeno il grosso cane del bibliotecario può stare in biblioteca. Allora, con la proverbiale tempestività, il sindaco Zonta, il vicesindaco Ciani con in testa l'assessore alla cultura Garzitto si precipitano dall'allibito e incredulo bibliotecario per intimargli di allontanare il cane. Ecco risolto brillantemente anche questo scabroso problema! C'è da chiedersi come mai il sindaco avesse in precedenza autorizzato i ragazzi a tenere i gatti nel centro sociale e avesse tollerato la presenza di un ben visibile cane che teneva compagnia al bibliotecario da oltre 6 anni! Ed era proprio necessario che sindaco e assessori perdessero il loro prezioso tempo per banalità che avrebbero potuto essere risolte con il normale intervento della polizia municipale? Non so se sia il caso di ridere o di piangere, ma mi auguro e spero che, dopo essersi adoperati con tanta solerzia e successo per gatti e cani, trovino anche il tempo di occuparsi dei reali problemi dei cittadini. Daniela Viezzi
«O sin furlans di lenghe furlane, che a son convints di fâ part de nazion furlane. Che al è come dî che o sin un popul, une etnie, une nazion, che dopo tancj parons, che a àn balinât di chestis bandis dilunc i secui, cumò di cent agns indaûr o sin cjapâts dentri tal tramai dal Stât talian».
Pre Toni Beline, sul so prin editoriâl de "Patrie dal Friûl", Dicembar 1978.
blogromanini[at]gmail[dot]com
se mi mandais une mail su chest blog, o doi par scontât che o pues ancje publicâle.
se no vês voie che le publichi, par plasê specificait tal test de email "Christian, cheste mail e je riservade: par plasê no stâ a publicâle".
mandi, grazie e scusait, ma mi àn tacât a scrivi ancje i avocats!
ps: la corispondence che invezit mi rive su la mê mail parsonâl e je par fuarce riservade e nol covente scrivi nuie di specific e e reste privade
Sù, fâsti dongje, int di Sant Ermacure,
al to pastor e a Fortunât rivolziti,
ai testemonis, che tu sâs in glorie,
parcè che pe lôr fede a àn dât la vite.
Achì passarin, come vint in furie,
popui ruviei di brame e di tristerie,
ma tu âs viodût te dì de gran miserie,
il segno che il Signôr no ti bandone.
Gjolt, Aquilee, Diu ti da la glorie,
che, fruçonâts i mûrs de tô supierbie,
cence des armis cjantistu vitorie
pai tiei nemîs clamâts a jessi fradis!
Chi l'om furlan e chel da la Slovenie
e il todesc a cirin amicizie
e, tant diviers, a cjatin une patrie,
che e à tai martars dute la sô fuarce.
Chi la semence de Furlane Glesie,
di Redenzion e puartave lis primiziis
e tal martiri si viestì di glorie,
sfidant a muart la prepotence umane.
Laudât Idiu, Trinitât santissime,
Pari, cul Fi, a pâr cul unic Spiritu,
che al sielç i debui, cun dissen di gracie,
par palesâ tal mont la sô potence. Amen.
Pal Pat pe Autonomie, par Moretuzzo president
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IN RICORDO DI MARINO PLAZZOTTA
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RICORDANDO MARINO PLAZZOTTA E LE SUE DOMANDE
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Cercivento (UD).
Attraverso la testimo...
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Dut chel che si scrîf par furlan te rêt (o scuasit),simpri inzornât, dal
plui "fresc" injù.Par cure di ILfurlanistPar iscrivisi o segnalâ un blog:
ilfurlan...
2 commenti:
Aaaaah, ma non ci avevi detto che la tua voce libera ha fatto allontanare il cane del bibliotecario!
Questo almeno diceva una lettera sul Gazzettino del 13.10:
L'efficienza animalista di Majano
Nonostante tutte le difficoltà denunciate dalla litigiosa maggioranza che amministra Majano , il sindaco Zonta e la giunta hanno dimostrato insospettabili doti di efficienza e competenza risolvendo con prontezza casi che avrebbero potuto turbare la serena convivenza della popolazione, in particolare a causa di due gatti e un cane! Da circa tre anni alcuni ragazzi, che per i loro svaghi utilizzavano una stanza del centro sociale di Deveacco, si erano presi cura di una gatta trovatella e dei suoi 6 gattini, in ciò autorizzati da un impietosito sindaco. Qualcuno deve aver fatto notare giustamente che non è igienico tenere animali in locali dove l'associazione degli Amis di San Martin organizza, fra l'altro, pranzi e cene a scopo benefico e così il sindaco mobilita immediatamente vicesindaco, assessori, capi gruppo e i dirigenti dell'associazione per discutere il da farsi. La questione infiamma gli animi tanto che il consigliere di maggioranza Romanini, preoccupato per la sorte dei gatti, chiede al sindaco di riferire in consiglio. Questi informa i consiglieri che i gatti non possono più stare in quella stanza ma, con tono compiaciuto e quasi commosso, assicura che, avendo egli verificato la disponibilità della popolazione del borgo di Deveacco, "le due povere bestiole superstiti" (la gatta ed un gattino) non avranno problemi a trovare casa! Ma si sa a Majano la vita non è mai tranquilla per i nostri amministratori, perchè il solito qualcuno in altra sede ed altrettanto giustamente ha contestato che se i gatti non possono stare nel centro sociale nemmeno il grosso cane del bibliotecario può stare in biblioteca. Allora, con la proverbiale tempestività, il sindaco Zonta, il vicesindaco Ciani con in testa l'assessore alla cultura Garzitto si precipitano dall'allibito e incredulo bibliotecario per intimargli di allontanare il cane. Ecco risolto brillantemente anche questo scabroso problema! C'è da chiedersi come mai il sindaco avesse in precedenza autorizzato i ragazzi a tenere i gatti nel centro sociale e avesse tollerato la presenza di un ben visibile cane che teneva compagnia al bibliotecario da oltre 6 anni! Ed era proprio necessario che sindaco e assessori perdessero il loro prezioso tempo per banalità che avrebbero potuto essere risolte con il normale intervento della polizia municipale? Non so se sia il caso di ridere o di piangere, ma mi auguro e spero che, dopo essersi adoperati con tanta solerzia e successo per gatti e cani, trovino anche il tempo di occuparsi dei reali problemi dei cittadini.
Daniela Viezzi
cierte int no sa ce che diis e dulà che lu diis....
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