22 febbraio 2007

Furlan in Universitât: i cors dal Cirf

Il CIRF, Centri Interdipartimentâl di Ricercje su la culture e la lenghe dal Friûl, al organize ancje chest an i cors di lenghe furlane (L.482/1999 su la tutele des minorancis linguistichis storichis) pai dipendents des Aministrazions Publichis.
Il cors al è viert ancje ai students e ai citadins come uditôrs e nol proviôt nissun paiament.
Dut câs, o podês visitâ il sît internet dal CIRF.

CIRF – Universitât dal Friûl – Università degli Studi di Udine
Tel. 0432.556480
Fax 0432.556481

7 commenti:

Renzo Tondo ha detto...

Mandi Christian...... a l'è staat a mangja tal gno ristorant un politico di Majan...... fasin doos cjacarès in propoosit io e te.

Christian Romanini ha detto...

ok

Christian Romanini ha detto...

baste che no mi vedi lassât il coni di paiâ a mi...

thermonuke ha detto...

Al sara stat a prealu che ti convinci a torna a tabaja un tic di Majan.....

thermonuke ha detto...

"Liberate questi blogger!"
Amnesty International lancia una campagna per la liberazione dei blogger imprigionati in tutto il mondo per le loro idee.

[ZEUS News - www.zeusnews.it - 30-10-2006]

Amnesty International lancia una campagna per chiedere la liberazione di blogger imprigionati in diverse parti del mondo per aver espresso le proprie idee sul web.

Ne elenchiamo alcuni:

Shi Tao è stato condannato a dieci anni di carcere in Cina dalle autorità cinesi per aver "fornito illegalmente a entità straniere segreti di stato". Avrebbe diffuso dettagli su un piano delle autorità cinesi per mettere la sordina sulla stampa cinese all'anniversario della strage di Piazza Tienanmen.


Kianoosh Sanjari è stato arrestato lo scorso 7 ottobre dalle autorità iraniane, senza un'accusa precisa. Avrebbe reso pubblici sul suo blog gli arresti dei dissidenti. Amnesty ritiene che possa essere torturato.

In Tunisia, Mohammed Abbou è stato condannato nel 2005 a quattro anni di prigione per aver aggredito un collega e "aver pubblicato informazioni che possono turbare l'ordine pubblico", stando a quanto riferito dalle autorità.

Amnesty ritiene invece che sia stato arrestato per aver denunciato le torture subite dai politici e per aver paragonato il presidente tunisino Ben Ali al premier israeliano Sharon.



Nguyen Vu Binh è stato condannato a sette anni di prigione e a tre anni di arresti domiciliari in Vietnam per "spionaggio". Vu Binh ha scritto diversi articoli per chiedere maggiore libertà politica ed economica, denunciare la corruzione e invitare alla formazione di un partito liberal-democratico.


Christian Romanini.....

gandhi ha detto...

Caro Christian Libar,

Parcè no atu ancimò fat un post sul cas des fornàs di MORANDIN?
Tocje là tai meandros dal to Web par cirì les notisies!
Mi ven di pensà, a chest punto, c'al è alc di sporc sot.

Anzi, per protesta passiva,
FACCIO LO SCIOPERO DEL FRIULANO!!!

No ghe scrivo più un casso in furlano!

"Christian Romanini ha detto...
Ve chi l'inzornament su Morandin
MESSAGGERO VENETO
VENERDÌ, 23 FEBBRAIO 2007


Pagina 14 - Udine

Majano. Ieri il sopralluogo della polizia municipale dopo che la minoranza aveva sollevato la questione durante l’ultimo consiglio comunale

Ex fornaci Morandini, area sequestrata

Sigilli della Procura a una parte del sito: trovato un deposito di eternit e lana di vetro

MAJANO. L’area delle ex Fornaci Morandini a Sant’Eliseo ieri è stata posta sotto sequestro. I sigilli sono stati apposti per ordine della Procura di Udine alla quale gli uomini della polizia municipale di Majano hanno provveduto a comunicare i risultati del sopralluogo da loro effettuato mercoledì su sollecitazioen dell’assessore comunale ai lavori pubblici Aldo Zucchiatti.
Nel sito quindi vi sarebbe un’attività non autorizzata ed anche un deposito di materiale nocivo, come temevano i consiglieri comunali di minoranza del gruppo di "Intesa per Majano" che martedì sera, in consiglio comunale, hanno sollevato la questione con un’interrogazione alla Giunta.
«La verifica effettuata dalla vigilanza - ha spiegato il sindaco Claudio Zonta - ha accertato la presenza di un paio di operai impegnati in operazioni di sabbiatura e anche di parecchio materiale inerte relativo alla demolizione delle strutture interne dei capannoni dell’ex Fornace ora di proprietà delle Fornaci Giuliane. Dovrebbe trattarsi di eternit e lana di vetro. Perciò i vigili hanno predisposto gli incartamenti da inviare al magistrato comunicandogli quanto stava accadendo. Da qui dunque è derivata la decisione di mettere sotto sequestro penale l’area».
Come ha anticipato il primo cittadino, ora sul luogo si attende l’intervento dei tecnici dell’Arpa che dovranno verificare la pericolosità del materiale accatastato e i possibili danni ambientali: «si parlava anche di un possibile intervento del Noe (Nucleo Operativo Ecologico) dei Carabinieri - ha detto il sindaco - ma questo sarà probabilmente un discorso che verrà affrontato successivamente».
Fatto sta che le preoccupazioni che hanno portato i consiglieri di "Intesa per Majano" a presentare l’interrogazione sulle presunte irregolarità nell’attività in corso nell’area delle ex Fornaci Morandini, allegando anche alcune prove documentali, non paiono infondate. Il capogruppo Lieto Molinaro infatti aveva chiesto quale tipo di attività fosse in atto alle ex Fornaci, se l’amministrazione comunale ne fosse al corrente e se avesse provveduto a effettuare dei sopralluoghi visto che «una parte di quell’area è stata venduta a un’immobiliare e lì tutto bene, ma la parte restante che risulta invenduta è interessata da diversi mesi da un’attività che crediamo non sia stata autorizzata. E’ stato smantellato il forno, vi sono stati depositati dei materiali che potrebbero anche essere tossici e pericolosi».
All’amministrazione comunale di Majano, attraverso i rilievi d’ufficio, risultava solamente che in quel sito fossero in atto delle Dia (Dichiarazioni di Inizio Attività). Comunque per vederci più chiaro, l’assessore Zucchiatti ha invitato la polizia municipale a recarsi sul posto per un sopralluogo. Come dicevamo, dunque, i vigili hanno ravvisato alcune irregolarità comunicandole alla Procura della Repubblica.
Raffaella Sialino

23/2/07 13:38

Christian Romanini ha detto...

Gandhi... e un pâr di ocjaluts? Nuie? Cjale ben prin di acusâ...