Intun coment, Fausto Floreani nus informe de sentence dal procès che al rivuarde la Somsi di Maian. Ve ca il coment in cuistion.
La notizie e je ripuartade ancje sul gjornâl di îr.
Il caleidoscopi magjic
-
*Martin al jere un zovin plen di curiositât e amôr pe nature.Une dì,
esplorant la sofite, intun vecjo baûl al cjatà il caleidoscopi dal nono. Al
ricua...
3 giorni fa
1 commento:
SABATO, 12 APRILE 2008
Pagina 16 - Udine
Majano, diffamò il presidente Soms l’ex vicesindaco dovrà pagare 5 mila euro
MAJANO. La diffamazione ci fu. E adesso l’ormai ex vicesindaco di Majano, Antonio Pesenato, 61 anni, dovrà versare mille euro a testa a moglie e figlia dell’allora presidente della locale Soms, Valentino Zucchiatti (nel frattempo deceduto), oltre che 3 mila euro alla stessa Società operaia di mutuo soccorso, quale risarcimento delle parti costituitesi in giudizio (avvocato Raffaele Conte) nel processo che lo vedeva imputato del reato di diffamazione aggravata. Lo ha deciso, ieri, il giudice monocratico del tribunale di Udine, Pier Valerio Reinotti, condannando l’ex amministratore anche a una multa di 500 euro (pena condonata). Contro la sentenza, l’avvocato difensore, Luigino Bottoni, ha prennunciato l’appello, «confidando – ha detto – in una lettura completamente diversa».
“Pietra dello scandalo” una lettera che Pesenato inviò il 3 gennaio 2004 al “Gruppo Vivere Majano” e che fu resa nota al Consiglio comunale nella seduta del successivo 30 gennaio. Scatenando la reazione di Zucchiatti, che vi ravvisò elementi lesivi della reputazione propria e della società che presiedeva. Nella lettera, il vicesindaco aveva espresso alcune critiche sull’attività svolta dalla Soms, in relazione al mancato aiuto all’As Maianese che, all’epoca, versava in difficoltà di natura economica. Ieri, l’avvocato difensore, Luigino Bottoni, pur riconoscendo i contenuti critici della missiva, ha definito l’intervento dell’allora vicesindaco «l’appassionato tentativo di aiutare una società sportiva in difficoltà», precisando come i toni usati siano stati quelli «tipici della diatriba politica» finalizzati a «criticare un operato difforme dal suo modo di pensare». Prima delle conclusioni, è stato sentito l’ultimo teste della difesa, il consigliere provinciale Adriano Piuzzi, chiamato a riferire di un’interrogazione al presidente della Provincia in merito alla presunta penalizzazione di alcune Soms. Raggiunto da un decreto di accompagnamento coatto, Piuzzi si è invece presentato per conto proprio, dopo averne ottenuto la revoca da parte del giudice.
Posta un commento