07 aprile 2007

La Rai nus siere la bocje!

Cuant che o ai let il sît de Vite Catoliche e chel di Radio Onde Furlane, mi soi tratignût dome parcè che al jere Vinars Sant, se no tu sintivis ce "rosari"!...

Cussì e à scrit la Vita Cattolica:

Scanceladis lis propuestis fatis buinis in Parlament
IL CONTRAT DI SERVIZI RAI-MINISTERI AL SIARE ANCJEMO' LA BOCJE AI FURLANS
No mantignudis lis promessis dal ministri Gentiloni
UDIN (ai 5 di Avrîl, 19.15) - Il contrat firmât vuê di bande de Rai e dal Ministeri des Comunicazions al scancele lis propuestis fatis buinis ae unanimitât de Comission di vigjilance dulà che par la tutele des lenghis ricognossudis de leç 482 si previodeve di fâ riferiment aes tabelis de Cjarte europeane des lenghis regjonâls. Ai furlans al sarès spietât un sît Rai di pueste e une programazion sostignude cui bêçs de emitent di Stât. Invezit cussì nol è: intal articul 11 dal gnûf contrat si dîs dome che la Rai par sigurâ la tutele des minorancis e previôt iniziativis in colaborazion cun ents locâi e cun convenzions paiadis dal dut o in part des aministrazions locâls. E je previodude une Comission paritetiche Guvier–Rai par dâ aplicazion a cheste part dal contrat dentri 90 dîs de aplicazion dal contrat ancje cu la pussibilitât di potenziâ i sîts periferics de Rai. «O vin di continuâ la bataie», al comente Arnaldo Baracetti dal Comitât 482, ricuardant lis promessis no mantignudis dal ministri Gentiloni.

4 commenti:

Christian Romanini ha detto...

ANTEPRIME
Chest al è il comunicât mandât dal Comitât – Odbor – Komitat – Comitato 482

Oggetto: RAI e lingue minoritarie, il nuovo Contratto di servizio non rispetta la legge 482/99

Ieri, giovedì 5 aprile, il Ministero delle Comunicazioni e il Consiglio di Amministrazione della RAI hanno dato il via libera definitivo al nuovo Contratto di servizio 2007 – 2009 che indica le attività che la concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo è chiamata a svolgere nel triennio indicato. Spiace constatare come, ancora una volta, nel contratto di servizio non trovi spazio quanto richiesto dalla legge 482/99 e dal successivo decreto attuativo (DPR 345/2001) in materia di tutela delle minoranze linguistica. Se confrontiamo il testo appena licenziato, con il precedente Contratto di servizio 2003 – 2005, possiamo trarre una prima conclusione: è cambiato il colore politico del Governo italiano, è cambiata la dirigenza RAI, ma per le minoranze linguistiche la musica è sempre la stessa, e non è per nulla una bella musica!

Il regolamento di attuazione della legge 482/99 dice che: “la convenzione tra il Ministero delle comunicazioni e la società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, e il conseguente contratto di servizio individuano, di preferenza nel territorio di appartenenza di ciascuna minoranza, la sede della società stessa cui sono attribuite le attività di tutela della minoranza, nonché il contenuto minimo della tutela, attraverso la prevista attuazione per ciascuna lingua minoritaria di una delle misure in oggetto delle previsioni di cui all’articolo 11, comma 1, lettera a) della Carta europea delle lingue regionali e minoritarie”. Ciò nonostante, come era successo con il precedente, anche il Contratto di servizio 2007 – 2009 non indica né le sedi locali cui si affida la programmazione in lingua minoritaria, né il livello minimo di tutela. Ciò rappresenta un’evidente violazione della normativa statale in materia di tutela delle minoranze linguistiche.

Nel nuovo Contratto di servizio, richiamandosi all’art. 12 della legge 482/99, si dice che “la RAI si impegna ad assicurare le condizioni per la tutela delle minoranze linguistiche riconosciute”, ma questo lo prevedeva anche il precedente contratto di servizio, con quali risultati lo abbiamo già visto. La garanzia formale di tutela è inutile se poi mancano gli strumenti concreti per attuarla e, questo Contratto, non li prevede. Certo, come il precedente, anche il nuovo Contratto prevede la possibilità di trasmissioni in lingua minoritaria attraverso convenzioni a carico degli enti locali, ma ciò era già possibile ed è proprio quanto è accaduto in questi anni con il friulano. La RAI regionale, infatti, ha trasmesso programmi in friulano pagati dalla Regione attraverso apposite convenzioni. La RAI italiana non ha sborsato un centesimo per il friulano, mentre i friulani hanno continuato a pagare – e ancor più salato – il canone RAI!

Le assicurazioni date ai rappresentanti del Comitato 482 da parte del ministro Gentiloni e del presidente della RAI Petruccioli si sono rivelate inutili. La collaborazione tra parlamentari friulani, Comitato 482 ed altre realtà associative friulane aveva ottenuto l’approvazione di un emendamento al Contratto da parte della Commissione parlamentare di vigilanza sulla RAI, un emendamento che è stato poi privato dei suoi contenuti essenziali durante la fase di approvazione finale del testo da parte del Ministero e della RAI. Come friulani, non intendiamo rinunciare ai nostri diritti, quegli stessi diritti che il Parlamento italiano ha riconosciuto con l’approvazione della legge 482, per cui, da parte nostra, la battaglia continua con rinnovato impegno.

Udin, 06/04/2007
Il portavoce del Comitato 482

Carlo Puppo

Renzo Tondo ha detto...

.....dimenticate àn!

thermonuke ha detto...

Gazetin di vue:

Martedì, 10 Aprile 2007
FRIULANO ALLA RAI
«Strassoldo non faccia propaganda, le promesse saranno rispettate»


«Strassoldo non faccia propaganda sul friulano alla Rai. Che ci siano o meno le due tabelle nel nuovo contratto di servizio, poco importa: il ministro Gentiloni e il presidente dell'emittente pubblica Petruccioli mi hanno ribadito il loro impegno che alla Rai saranno attivate le trasmissioni in friulano. E non ho dubbi sul fatto che rispetteranno la promessa».Il deputato della Margherita Ivano Strizzolo, che tanto si è speso in questi mesi per conquistare allamarilenghe, come previsto dalla legge di tutela 482/99, le trasmissioni tv, non digerisce affatto di buon grado le dichiarazioni del presidente della Provincia di Udine. Che, all'indomani del varo del nuovo contratto (da cui sono spariti i riferimenti al livello minimo di tutela e alle sedi di competenza) ha annunciato una battaglia senza quartiere per ottenere, con un ricorso al Tar e una calata in massa a Roma, quel che ai friulani spetta per legge. E, d'altronde, per nulla conciliante è stato anche il Comitato 482, che, per bocca del suo portavoce Carlo Puppo, ha tuonato contro la «violazione della 482».
«Vedremo in concreto se quel che affermano si verificherà o meno - dice Strizzolo -. Il ministro Gentiloni e il presidente Rai Petruccioli, che ho incontrato dieci giorni fa, mi hanno ribadito l'impegno preso. Che le due tabelle di cui parlano non siano nel nuovo contratto, conta poco. Il problema di fondo ora è incalzare la Rai perché attivi le trasmissioni in friulano. Ci daremo da fare in tal senso, anche con i responsabili regionali dell'emittente pubblica, perché le promesse diventino realtà: in Friuli le potenzialità per produrre trasmissioni in marilenghe ci sono già e non servono grandissime risorse aggiuntive».

Al presidente della Provincia Strizzolo riserva un'ulteriore frecciatina: «Strassoldo vuol metterla sul piano della polemica, ma questa non è una strada di costruttiva. Gli ricordo che nel cda della Rai, che ha approvato il contratto, il centrodestra è in maggioranza. Ma non voglio creare polemiche politiche: il problema delle minoranze linguistiche in Rai è di carattere istituzionale e deve vedere coinvolti tutti, a prescindere dal colore politico di appartenenza».

Cdm


E somee le storie de SFF a "pro" dal furlan a scuele?

Christian Romanini ha detto...

Jo o speri dôs robis:
1) che la 482/99 e cjati aplicazion plene

2) che su cheste cuestion si fasedi une bataie politiche e no partitiche (tal sens brut dal tiermin).

La cuestion e je masse impuartante e e rivuarde ducj i furlans, che secont me, prin di jessi oms di part o di partît, a son prin di dut furlans.