Prime ti ignorin, dopo ti ridin, dopo ti combatin. Dopo tu tu vincis! (Gandhi)
25 marzo 2008
Archeopascute
Cun chel frêt bec che al è vignût, no jere propit zornade di lâ a fâ cori ûfs par rivâi. Cussì o ai decidût di lâ a Udin a viodi une mostre in Cjistiel. E fat il biliet, cui ti cjatio che e stave par jentrâ? La archeoNinine (te foto cun me) e cussì o ai vuadagnât la vuide! Grazie Ninine!
sintpo ninine, a proposit di archeologje, disi a chirstian che ti puarti a viodi el ospedal di san tomas (e fati di ce che al sara "investit" parsore).
Dopo ti conte la sotrie dal museo des caroces di codroip...
Gazzettin 22.03.08 IL CASO Per il museo delle carrozze spesi 800mila euro, incassati 1700
C'è un museo, dove non si deve fare la fila per entrare: è quello delle carrozze di Codroipo, nella barchessa di villa Kechler a san Martino. Pochi visitatori ogni giorno, 3.450 da maggio a dicembre dello scorso anno, contando scolaresche e gruppi organizzati, che entrano con ingressi agevolati. Poco male, se non fosse che per i 3.450 visitatori sono stati incassati soltanto 1.700 euro. Addirittura malissimo se si va a guardare quanto è costato l'acquisto delle carrozze : un miliardo e 750 milioni di lire, perché all'epoca si usava ancora il vecchio conio. Tradotto in euro arriviamo a quota 800mila. «Un pozzo di San Patrizio di cui non se ne sentiva la necessità - accusa Raffaello Tosatto della lista civica "Ripensare Codroipo", un evidente spreco di denaro pubblico». Sulla stessa lunghezza d'onda il capogruppo di An, Bruno di Natale: «Qualcuno pensava che arrivassero turisti da tutta Italia per vedere le carrozze !»
Il bersaglio delle critiche è l'ex sindaco Giancarlo Tonutti, ora candidato al consiglio regionale nelle liste del partito democratico, che volle con forza portare a casa le carrozze . Operazione che all'epoca ebbe anche il sostegno della Lega. Ora, a distanza di anni, c'è il dubbio sull'effettiva bontà del progetto. Sicuramente un po' dispendioso.
CODROIPO La minoranza critica sin dall’inizio ad eccezione della Lega. Ora le perplessità anche in giunta Vecchie carrozze, il museo entra in crisi Nel progetto di villa Kechler investiti quasi due miliardi di lire, ma i risultati non arrivano
Codroipo Sull'effettiva validità della scelta la minoranza è stata fin dall'inizio molto scettica, anzi critica.
Ad eccezione della Lega che, a suo tempo, grazie ai propri rappresentanti regionali, fece arrivare a Codroipo un contributo milionario (in lire, allora furono 1 un miliardo e 750 milioni) per l'acquisto della collezione di carrozze storiche che avrebbe dato vita al museo. Fortemente voluto dall'allora sindaco Giancarlo Tonutti, che ha sempre teorizzato con convinzione la forte potenzialità dal punto di vista turistico che tale struttura avrebbe avuto, il museo delle carrozze di San Martino non smette di sollevare perplessità in merito alla sua reale forza d'attrazione. Ora a fornire occasione di dibattito sono i dati relativi alla prima stagione di biglietti staccati nella nuova sede del museo, in una barchessa di Villa Kechler a San Martino di Codroipo. La biglietteria, attivata lo scorso maggio, ha emesso, nel 2007, tagliandi per una cifra che supera di poco i 1700 euro (da maggio alla fine di dicembre, 3450 le presenze, compresi gruppi e scolaresche). Poco, troppo poco per la minoranza. "Quel pozzo di San Patrizio - commenta il rappresentante della civica "Ripensare a Codroipo", Raffaello Tosatto, rappresenta sempre in modo più evidente uno sperpero oltre che di denaro pubblico, anche di risorse umane, senza alcun beneficio per Codroipo e il suo territorio. Oltre ai soldi spesi per la struttura, ci sono da considerare anche i contenziosi che alcune ditte appaltatrici di lavori hanno in essere con il Comune. Il museo delle carrozze è una scelta scellerata: ipotizzare che qualcuno sarebbe stato interessato ad arrivare a Codroipo per visitare una collezione che, anche a detti di esperti, risulta scadente - prosegue Tosatto - è stato qualcosa di veramente assurdo".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il capogruppo di An, Bruno Di Natale, il quale ironizza: "Prevedere pullman di turisti in arrivo da tutta Italia e anche da oltre confine a San Martino per ammirare la collezione di carrozze ? Nemmeno sotto la minaccia delle armi ciò potrebbe accadere!".
Ma qualche dubbio in merito al progetto arriva ora anche dalla maggioranza. A parlare è l'assessore alla cultura, Luca De Clara. Pur dichiarandosi convinto della bontà della scelta di realizzare il museo delle carrozze e pur confermando la qualità e la forza d'attrazione della struttura, De Clara esprime perplessità in merito alla promozione del museo. Quello attuale, è convinto l'assessore, è il momento più difficile per questa realtà, in quanto è ora che bisogna iniziare a lavorare in modo proficuo nella promozione, per risultati che si potranno vedere solo tra qualche anno. "Ed essere costretti ad operare quasi esclusivamente con fondi propri, senza la garanzia di un significativo sostegno a livello regionale -sospira De Clara- è davvero cosa ardua". Insomma, solo per la realizzazione di un servizio fotografico di qualità, di volantini accattivanti, si spendono belle cifre. Poi bisogna lanciare il museo, inserendolo in circuiti di rilievo, a livello nazionale e anche internazionale, investire in pubblicità sui mass media, sulle riviste specializzate. Tutto ciò, afferma De Clara, ha un costo per noi insostenibile. Questo non è, precisa l'assessore, un museo didattico, come quello archeologico di Codroipo che funziona molto bene con i laboratori per le scuole. Questo è un museo che deve aver un suo significato a livello turistico molto ampio.
L'assessore alla cultura fa capire chiaramente che, se gli proponessero oggi il progetto, in assenza di garanzie di contributi costanti per la promozione, ci penserebbe molto a lungo prima di esprimersi favorevolmente. C'è da precisare che De Clara non era assessore quando venne deciso di realizzare la struttura di San Martino. Attualmente la curatrice, Donatella Guarneri, secondo De Clara, sta facendo un ottimo lavoro, attraverso iniziative volte a tessere una serie di relazioni con fondazioni in diverse parti di Italia.
Codroipo Il museo civico delle carrozze d'epoca di Codroipo è stato inaugurato nel dicembre 2006 a San Martino: un patrimonio di 44 vetture dei secoli XIX-XX, con i relativi accessori da viaggio, finimenti per l'attacco, cavalli realizzati a mano a grandezza naturale e una selleria militare, proveniente da un unico proprietario, il collezionista Antonio Lauda (Foggia 1925-Codroipo 2000). Si arricchisce con una settore dedicato ai giocattoli dell'800 e del '900, mentre un settore di prossimo allestimento sarà dedicato a paramenti sacri del '700 e dell'800. Il museo, ricavato nella struttura di una ex filanda, si articola in tre gallerie sovrapposte collegate e tre piani di una torretta centrale che conserva i caminetti, utilizzati all'epoca per l'allevamento dei bachi da seta e si pone come una nuova risorsa culturale in regione e nel contesto paesaggistico del capoluogo del Medio Friuli, caratteristico per i parchi naturali con fiumi di risorgiva, le ville padronali e le chiesette votive, i mulini ad acqua antichi, l'offerta di agriturismi e trattorie tipiche, il tutto collegato da una fitta rete di piste ciclabili.I COSTI
Attualmente lo stato dei lavori è giunto all'8° lotto: sono previsti ancora 2 lotti (il 9°, in fase di progettazione, prevede una spesa di 800 mila euro e consisterà in varie opere interne, tra cui pavimentazioni e impianti); il 10° (580 mila euro circa prevede il completamento degli arredi, la realizzazione di una parte dei serramenti e delle opere esterne). La spesa per la realizzazione del museo (compreso l'acquisto, per 300 milioni di lire) sarà di circa 5 milioni e 550 mila euro, cifra che vedrà il Comune coinvolto direttamente per circa un decimo dell'importo complessivo. All'importo bisogna aggiungere il miliardo e 750 milioni di lire investiti per l'acquisto della collezione, con fondi arrivati dalla Regione.S. D.
Thermo, no pues diti di sedi dacuardi sul argoment di sant tomas parce che no cognoss la situazion precisamentri ma o sai che tantis voltis i beçs pe culture no vegnin investits inte maniere juste. Forsit al è ancje par chel che no cjati lavor... =(
Ninine, se tu as intenzion di fa une visite di studiose, alore prime cjaliti cun calme (mi racomandi prin sentiti) cheste foto che cussi tu ti preparis che no voress mai che ti cjapass le Sindrome di Stendhal.
Podopo, al saress mior che ti compagnass jo che Christian ti incjocares di flabes.
Scrivimi une mail che si metin d'acuardi, intant jo mi informi che mi an dite che di guardie dal sito al e un lôf trist....
«O sin furlans di lenghe furlane, che a son convints di fâ part de nazion furlane. Che al è come dî che o sin un popul, une etnie, une nazion, che dopo tancj parons, che a àn balinât di chestis bandis dilunc i secui, cumò di cent agns indaûr o sin cjapâts dentri tal tramai dal Stât talian».
Pre Toni Beline, sul so prin editoriâl de "Patrie dal Friûl", Dicembar 1978.
blogromanini[at]gmail[dot]com
se mi mandais une mail su chest blog, o doi par scontât che o pues ancje publicâle.
se no vês voie che le publichi, par plasê specificait tal test de email "Christian, cheste mail e je riservade: par plasê no stâ a publicâle".
mandi, grazie e scusait, ma mi àn tacât a scrivi ancje i avocats!
ps: la corispondence che invezit mi rive su la mê mail parsonâl e je par fuarce riservade e nol covente scrivi nuie di specific e e reste privade
Sù, fâsti dongje, int di Sant Ermacure,
al to pastor e a Fortunât rivolziti,
ai testemonis, che tu sâs in glorie,
parcè che pe lôr fede a àn dât la vite.
Achì passarin, come vint in furie,
popui ruviei di brame e di tristerie,
ma tu âs viodût te dì de gran miserie,
il segno che il Signôr no ti bandone.
Gjolt, Aquilee, Diu ti da la glorie,
che, fruçonâts i mûrs de tô supierbie,
cence des armis cjantistu vitorie
pai tiei nemîs clamâts a jessi fradis!
Chi l'om furlan e chel da la Slovenie
e il todesc a cirin amicizie
e, tant diviers, a cjatin une patrie,
che e à tai martars dute la sô fuarce.
Chi la semence de Furlane Glesie,
di Redenzion e puartave lis primiziis
e tal martiri si viestì di glorie,
sfidant a muart la prepotence umane.
Laudât Idiu, Trinitât santissime,
Pari, cul Fi, a pâr cul unic Spiritu,
che al sielç i debui, cun dissen di gracie,
par palesâ tal mont la sô potence. Amen.
Pal Pat pe Autonomie, par Moretuzzo president
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Cinc agns indaûr il Pat pe Autonomie al rivave a fâ une imprese no di pôc:
cjapâ sù lis firmis e cori tes elezions regjonâls.
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Juste chê altre dì ju scoltavi par radio e îr o vin savût che al è mancjât
Malcom Young, fradi di Angus e fondadôr dai ACDC. Ogni volte che ju sint,
la mem...
Starting a Business, What My Bird Feeder Taught Me
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Yes you can sell lots of money, but have the attention Regulation to
business a is if look market is no good.Do you resent people who seem to
attract mo...
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gusta" a nuestra página de Facebook!!!!
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11 commenti:
conche si dis el càs eh ;-)
hehehehehehe... ;)
sintpo ninine,
a proposit di archeologje, disi a chirstian che ti puarti a viodi el ospedal di san tomas (e fati di ce che al sara "investit" parsore).
Dopo ti conte la sotrie dal museo des caroces di codroip...
il museu des cjarocis di codroip lu cognos za, ma o soi curiose di viodi il sit di sant tomâs! =)
Thermo, ce âstu cuintri dal câs? ;-)
Gazzettin 22.03.08
IL CASO
Per il museo delle carrozze spesi 800mila euro, incassati 1700
C'è un museo, dove non si deve fare la fila per entrare: è quello delle carrozze di Codroipo, nella barchessa di villa Kechler a san Martino. Pochi visitatori ogni giorno, 3.450 da maggio a dicembre dello scorso anno, contando scolaresche e gruppi organizzati, che entrano con ingressi agevolati. Poco male, se non fosse che per i 3.450 visitatori sono stati incassati soltanto 1.700 euro. Addirittura malissimo se si va a guardare quanto è costato l'acquisto delle carrozze : un miliardo e 750 milioni di lire, perché all'epoca si usava ancora il vecchio conio. Tradotto in euro arriviamo a quota 800mila.
«Un pozzo di San Patrizio di cui non se ne sentiva la necessità - accusa Raffaello Tosatto della lista civica "Ripensare Codroipo", un evidente spreco di denaro pubblico». Sulla stessa lunghezza d'onda il capogruppo di An, Bruno di Natale: «Qualcuno pensava che arrivassero turisti da tutta Italia per vedere le carrozze !»
Il bersaglio delle critiche è l'ex sindaco Giancarlo Tonutti, ora candidato al consiglio regionale nelle liste del partito democratico, che volle con forza portare a casa le carrozze . Operazione che all'epoca ebbe anche il sostegno della Lega. Ora, a distanza di anni, c'è il dubbio sull'effettiva bontà del progetto. Sicuramente un po' dispendioso.
Inmo Gazetin 22.3
CODROIPO La minoranza critica sin dall’inizio ad eccezione della Lega. Ora le perplessità anche in giunta
Vecchie carrozze, il museo entra in crisi
Nel progetto di villa Kechler investiti quasi due miliardi di lire, ma i risultati non arrivano
Codroipo
Sull'effettiva validità della scelta la minoranza è stata fin dall'inizio molto scettica, anzi critica.
Ad eccezione della Lega che, a suo tempo, grazie ai propri rappresentanti regionali, fece arrivare a Codroipo un contributo milionario (in lire, allora furono 1 un miliardo e 750 milioni) per l'acquisto della collezione di carrozze storiche che avrebbe dato vita al museo. Fortemente voluto dall'allora sindaco Giancarlo Tonutti, che ha sempre teorizzato con convinzione la forte potenzialità dal punto di vista turistico che tale struttura avrebbe avuto, il museo delle carrozze di San Martino non smette di sollevare perplessità in merito alla sua reale forza d'attrazione. Ora a fornire occasione di dibattito sono i dati relativi alla prima stagione di biglietti staccati nella nuova sede del museo, in una barchessa di Villa Kechler a San Martino di Codroipo. La biglietteria, attivata lo scorso maggio, ha emesso, nel 2007, tagliandi per una cifra che supera di poco i 1700 euro (da maggio alla fine di dicembre, 3450 le presenze, compresi gruppi e scolaresche). Poco, troppo poco per la minoranza. "Quel pozzo di San Patrizio - commenta il rappresentante della civica "Ripensare a Codroipo", Raffaello Tosatto, rappresenta sempre in modo più evidente uno sperpero oltre che di denaro pubblico, anche di risorse umane, senza alcun beneficio per Codroipo e il suo territorio. Oltre ai soldi spesi per la struttura, ci sono da considerare anche i contenziosi che alcune ditte appaltatrici di lavori hanno in essere con il Comune. Il museo delle carrozze è una scelta scellerata: ipotizzare che qualcuno sarebbe stato interessato ad arrivare a Codroipo per visitare una collezione che, anche a detti di esperti, risulta scadente - prosegue Tosatto - è stato qualcosa di veramente assurdo".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il capogruppo di An, Bruno Di Natale, il quale ironizza: "Prevedere pullman di turisti in arrivo da tutta Italia e anche da oltre confine a San Martino per ammirare la collezione di carrozze ? Nemmeno sotto la minaccia delle armi ciò potrebbe accadere!".
Ma qualche dubbio in merito al progetto arriva ora anche dalla maggioranza. A parlare è l'assessore alla cultura, Luca De Clara. Pur dichiarandosi convinto della bontà della scelta di realizzare il museo delle carrozze e pur confermando la qualità e la forza d'attrazione della struttura, De Clara esprime perplessità in merito alla promozione del museo. Quello attuale, è convinto l'assessore, è il momento più difficile per questa realtà, in quanto è ora che bisogna iniziare a lavorare in modo proficuo nella promozione, per risultati che si potranno vedere solo tra qualche anno. "Ed essere costretti ad operare quasi esclusivamente con fondi propri, senza la garanzia di un significativo sostegno a livello regionale -sospira De Clara- è davvero cosa ardua". Insomma, solo per la realizzazione di un servizio fotografico di qualità, di volantini accattivanti, si spendono belle cifre. Poi bisogna lanciare il museo, inserendolo in circuiti di rilievo, a livello nazionale e anche internazionale, investire in pubblicità sui mass media, sulle riviste specializzate. Tutto ciò, afferma De Clara, ha un costo per noi insostenibile. Questo non è, precisa l'assessore, un museo didattico, come quello archeologico di Codroipo che funziona molto bene con i laboratori per le scuole. Questo è un museo che deve aver un suo significato a livello turistico molto ampio.
L'assessore alla cultura fa capire chiaramente che, se gli proponessero oggi il progetto, in assenza di garanzie di contributi costanti per la promozione, ci penserebbe molto a lungo prima di esprimersi favorevolmente. C'è da precisare che De Clara non era assessore quando venne deciso di realizzare la struttura di San Martino. Attualmente la curatrice, Donatella Guarneri, secondo De Clara, sta facendo un ottimo lavoro, attraverso iniziative volte a tessere una serie di relazioni con fondazioni in diverse parti di Italia.
Silva Dorigo
e inmo sul gazetin:
Codroipo
Il museo civico delle ...
Codroipo
Il museo civico delle carrozze d'epoca di Codroipo è stato inaugurato nel dicembre 2006 a San Martino: un patrimonio di 44 vetture dei secoli XIX-XX, con i relativi accessori da viaggio, finimenti per l'attacco, cavalli realizzati a mano a grandezza naturale e una selleria militare, proveniente da un unico proprietario, il collezionista Antonio Lauda (Foggia 1925-Codroipo 2000). Si arricchisce con una settore dedicato ai giocattoli dell'800 e del '900, mentre un settore di prossimo allestimento sarà dedicato a paramenti sacri del '700 e dell'800. Il museo, ricavato nella struttura di una ex filanda, si articola in tre gallerie sovrapposte collegate e tre piani di una torretta centrale che conserva i caminetti, utilizzati all'epoca per l'allevamento dei bachi da seta e si pone come una nuova risorsa culturale in regione e nel contesto paesaggistico del capoluogo del Medio Friuli, caratteristico per i parchi naturali con fiumi di risorgiva, le ville padronali e le chiesette votive, i mulini ad acqua antichi, l'offerta di agriturismi e trattorie tipiche, il tutto collegato da una fitta rete di piste ciclabili.I COSTI
Attualmente lo stato dei lavori è giunto all'8° lotto: sono previsti ancora 2 lotti (il 9°, in fase di progettazione, prevede una spesa di 800 mila euro e consisterà in varie opere interne, tra cui pavimentazioni e impianti); il 10° (580 mila euro circa prevede il completamento degli arredi, la realizzazione di una parte dei serramenti e delle opere esterne). La spesa per la realizzazione del museo (compreso l'acquisto, per 300 milioni di lire) sarà di circa 5 milioni e 550 mila euro, cifra che vedrà il Comune coinvolto direttamente per circa un decimo dell'importo complessivo. All'importo bisogna aggiungere il miliardo e 750 milioni di lire investiti per l'acquisto della collezione, con fondi arrivati dalla Regione.S. D.
E o pensavi a un progjet/investiment che no mi a mai convint (e no soi bessol...)...
Thermo, no pues diti di sedi dacuardi sul argoment di sant tomas parce che no cognoss la situazion precisamentri ma o sai che tantis voltis i beçs pe culture no vegnin investits inte maniere juste. Forsit al è ancje par chel che no cjati lavor... =(
Ninine,
se tu as intenzion di fa une visite di studiose, alore prime cjaliti cun calme (mi racomandi prin sentiti) cheste foto che cussi tu ti preparis che no voress mai che ti cjapass le Sindrome di Stendhal.
Podopo, al saress mior che ti compagnass jo che Christian ti incjocares di flabes.
Scrivimi une mail che si metin d'acuardi, intant jo mi informi che mi an dite che di guardie dal sito al e un lôf trist....
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