07 ottobre 2009

Furlans on line

Vuê o resti su la multimedialitât e us segnali il sît www.furlanfriulano.eu dal Consorzi universitari furlan, che al met adun une vore di materiâl.
Personalmentri ce che mi à plasût di plui a son lis intervistis che si cjatin in homepage (chi in bande la foto).
Lait a viodi, o cjatarês bielis sorpresis!

1 commento:

Christian Romanini ha detto...

ve chi un articul sul Messaggero Veneto di martars ai 6 di Otubar

Il friulano in via virtuale con Cacitti, Pizzul e C.

Ci sono realtà linguistiche che, seppur piccole, mostrano un’intensa vivacità creativa. È questo il caso della lingua friulana - una delle oltre 6.000 lingue che ancora si parlano nel mondo - e della sua produzione culturale che, ora e in parte, viene presentata in un sito piacevole e assolutamente innovativo: www.furlanfriulano.eu. Realizzato per conto del Consorzio Universitario del Friuli in attuazione della legge statale 482/99 con la collaborazione della Regione Friuli Venezia Giulia, il sito contiene informazioni, materiale, interviste, video, musica... per illustrare quel microcosmo che, accanto all’italiano, utilizza lo sloveno, il tedesco e soprattutto il friulano. Di questa lingua, Pier Paolo Pasolini, uno dei suoi grandi interpreti, diceva: «Favelâ par furlan al vûl dî favelâ par latin (Parlare friulano equivale a parlare latino)». Lanciato in occasione della giornata europea delle lingue, il 26 settembre scorso, il sito è introdotto da una serie di interventi in cui diversi personaggi, spesso noti anche al grande pubblico italiano, raccontano le personali ricerche ed esperienze nel campo in cui sono riusciti a eccellere. Con delle chicche molto attuali. Il professor Remo Cacitti - che insieme a Corrado Augias ha scritto il best seller Inchiesta sul cristianesimo - parla delle battaglie sostenute per la ricostruzione in anastilosi del duomo di Venzone dopo il terremoto del 1976; il giornalista Bruno Pizzul parla invece del calcio friulano con piacevoli dissertazioni linguistiche e aneddotiche. Molti gli altri nomi noti presenti: Paolo Zoppolatti, i signori del prosciutto “Wolf”, il poeta Pierluigi Cappello, il professor Pietro Enrico di Prampero, il musicista Glauco Venier... Molte anche le curiosità come i libriposter plurilingui con funzione didattica sugli argomenti più disparati e attuali quali il design, la costruzione di un giornale o di un fumetto. Ce n’è uno, addirittura, che spiega come il Friuli molto tempo fa fosse il Nord dell’Africa. Questo perché il sito vuole essere un caleidoscopio di notizie per dimostrare la vivacità di questa cultura in “marilenghe” e la sua grande attenzione alle novità soprattutto in campo musicale. Insomma, «think global, speak-and-sing local». Ideata non solamente in funzione di una presentazione della produzione in friulano, l’iniziativa si propone anche come mezzo informativo su quanti usano questa lingua e come elemento di aiuto nella didattica: molti sono, infatti, gli elementi che si possono agevolmente scaricare dal sito a tale scopo. Tante pagine, pertanto, tanti argomenti, tanti collegamenti utili a dare un quadro brillante e fortemente coinvolgente che mostra come, a scapito della dimensione, questa realtà linguistica riesca a produrre una buona cultura che supera i confini regionali. La scelta delle nuove tecnologie, inoltre, è coerente con le possibilità che questa offre e con la modernità e capacità di adattamento del friulano perché, come ricorda Altan in un suo disegno, «co une lenghe e je piçule e va doprade a fuart! (Quando una lingua è piccola va usata in maniera forte!)».