16 settembre 2008

Biel intervent de ministre Pizzolitto

Che la ministre canadese pal cumierç e il disvilup economic Sandra Pizzolitto (te foto cul President de Regjon Renzo Tondo e il President di Confindustrie di Udin Adriano Luci) e fos une persone pardabon straordenarie, lu vevi za acenât cualchi zornade indaûr. E îr a la assemblee di Confindustrie di Udin e je rivade puntuâl la conferme. Jo no jeri, ma mi àn riferît, e no stenti a crodi, che la ministre Pizzolitto e à fevelât bogns 10 minûts par furlan! E e je stade grandiose no dome parcè che e à doprât la lenghe furlane, ma ancje par chel che e à dit: forme e sostance cun fuarts riferiments al valôr de indentitât e dal jessi furlans. O pensi che e sedi stade une dimostrazion esemplâr e savê che il public in sale (nol covente che o disi cui che al jere) al vedi preseât cun entusiasim chest intervent, al vedi di fâ pensâ. Ancje la Mercigaglia, presidente de Confindustrie taliane, mi àn riferît, e à di vê dit che e veve capît alc e che i displaseve di no podê ancje jê saludâ par furlan: la prossime volte si prepararà alc par furlan.
Une notizie che e mertave secont me plui spazi rispiet a ce che i à dât la stampe: Messaggero, Gazzettino (cuntune biele citazion di Luci) e Radio Onde Furlane a àn metût in evidence chest fat. Ma jo mi sarès spietât alc di plui.
Par concludi, la Sandra Pizzolitto e à continuât il so intervent par inglês, corezint la interprete cuant che e sintetizave masse la traduzion par talian. Insome, se o fos a stâ in Ontario o votarès Sandra Pizzolitto Pupatello.

1 commento:

Christian Romanini ha detto...

Ve ca l'articul dal Messaggero

MARTEDÌ, 16 SETTEMBRE 2008

Pagina 10 - Economia

Il dibattito dopo la relazione di Luci. Il ministro dell’Ontario (con genitori di Morsano): «Il Friuli può essere una porta sulla Ue per tutto il Canada»

Tondo: entro l’anno i tempi certi per la terza corsia

Benedetti (Danieli): più aiuto alle famiglie e nella scuola deve essere recuperato il valore formativo


UDINE. Un momento di espressione di posizioni più che un confronto con sintesi quello che è seguito alla relazione del presidente Luci e che ha visto dire la loro Sandra Pupatello Pizzolitto, ministro dello sviluppo economico e del commercio della provincia canadese dell’Ontario, Renzo Tondo, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, e Gianpietro Benedetti presidente e Ceo del gruppo Danieli che ha sostituito Adalberto Valduga, presidente regionale di Confindustria, assente per partecipare ai funerali della madre. Sotto la regia di Sebastiano Barisoni, la discussione ha visto indubbia protagonista il ministro dell’Ontario che ha esordito in friulano conquistando subito la platea: alla fine ha detto che si applicherà anche per imparare l’italiano, ma per ora parla solo inglese e “marilenghe”, che ha imparato per prima dai genitori emigrati, originari di Morsano al Tagliamento («il paîs da lis ocjs», ha spiegato). E se i due minuti abbondanti di intervento in friulano hanno spopolato tra i presenti, anche per la spontaneità e genuinità, non meno efficace è stata la parte in cui il ministro Pupatello (Pizzolitto è il cognome da nubile) ha spiegato quanto fa la sua provincia, che peraltro produce il 40% del Pil del Canada con oltre l’80% di esportazioni, per favorire lo sviluppo: dallo stare dalla stessa parte del tavolo delle imprese pur nel rispetto dei ruoli al delineare strategie globali, al puntare sulla «next generation economy». Musica per le orecchie degli industriali presenti. Con un messaggio chiaro per il sistema economico friulano: «Porte aperte per investire da noi e convinzione che il Friuli sia per le nostre aziende la porta per l’Europa».
Concreto l’intervento del governatore del Fvg: «A sole due settimane dalla mia nomina a commissario straordinario per la terza corsia della A4 – ha dichiarato in conclusione Renzo Tondo – sarebbe irresponsabile pronunciarmi su date precise, ma posso affermare di essere ottimista perché i poteri affidatimi sono notevoli. L’impegno che mi assumo, qui davanti a voi imprenditori che mi avete tributato un affettuoso augurio, è di stilare un concreto cronoprogramma entro la fine dell’anno». Più politico l’avvio: «Abbiamo guardato con grande interesse al progetto di riforma federalista del Governo. Siamo aperti al confronto. Premesso che la specialità del Fvg, garantita dalla Costituzione, non si tocca, il problema è come interpretare il federalismo in chiave moderna. Credo che il Governo abbia capito che in un contesto federale la Regione potrà essere valorizzata, offrendo un supporto alle relazioni internazionali». In materia fiscale, Tondo ha poi proposto la ricetta di una «fiscalità di vantaggio». «Non credo sia utopia - ha affermato - sognare un sistema in cui, fatta salva la compartecipazione che dobbiamo allo Stato, noi decidiamo una fiscalità per settori e per distretti industriali in maniera differenziata».
«Last, but not least», Gianpietro Benedetti che ha voluto che l’attenzione fosse focalizzata su due temi particolari, peraltro all’insegna della sollecitazione: «Si parli di meno e si faccia di più». Il presidente e amministratore delegato della Danieli si è concentrato sulla famiglia e la natalità e sulla scuola e la formazione. Due passaggi chiave perché lo sviluppo passa anche attraverso l’uomo che vi contribuisce. Quanto al primo, ha evidenziato la necessità di politiche di sostegno alle famiglie perché altrimenti il calo demografico porterà a una carenza crescente di forza lavoro già avvertibile con sempre più necessità di immigrazione che va gestita. Più o meno il concetto espresso poi dal ministro Pupatello: «Nel 2011 non ci sarà popolazione sufficiente a supportare la crescita, quindi sono indispensabili gli immigrati come le politiche di integrazione». Sul fronte della scuola Benedetti ha rimarcato la perdita di valore formativo dell’istituzione (con una particolare menzione per gli istituti tecnici), valore comprendente il merito, lo spirito di sacrificio e la volontà, che deve essere recuperato senza tentennamenti. Chiaramente il tutto – ha chiosato il “gran capo” della Danieli – avendo ben chiara la necessità di un sistema molto più competitivo al cui interno l’industria manifatturiera deve avere la giusta considerazione. (p.l.m.)