Come che nus ricuarde il nestri Trentespagnolets e ancje Brâf furlan, i Savoia (puarins) a àn domandât un risarciment di 260 milions di euros...
A cheste domande, a mi mi ven dome une rispueste: cheste chi sot...
Te Gnot Sante
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*Te Gnot Sante*
*Ti spieti Signôr*
*in cheste Gnot Sante*
*a scoltâ il dolôr*
*su lis stradis maled...
2 giorni fa
3 commenti:
Par chei che e an le memorie curte o visi che e son stats ricevuts di "reai" dome un par di mes fa di bande di Stras-soldo, tamt par complete informazion, gjornalist!:
dal blog di A.Scarabelli
Senza entrare nel merito del giudizio storico su “Casa Savoia” (per non dire qualcos’altro…), con il ricevimento a palazzo Belgrado, sede della Provincia di Udine, del principe Emanuele Filiberto, abbiamo avuto la conferma della palese nonché assurda ambiguità politico-istituzionale del Presidente della Provincia di Udine, il conte Marzio Strassoldo di Graffembergo.
Il 3 aprile, festa de “Patrie dal Friûl”, Strassoldo si presenta come il principale paladino dell’autonomismo e dell’autoderminazione del popolo friulano contro ogni tipo di centralismo triestino e romano.
Il giorno dopo il conte, con tanto di livrea (si usa così per ogni “semplice” ricevimento di un cittadino della Repubblica che presenta il suo movimento culturale che punta a promuovere la cultura italiana?), appella il rampollo di Savoia con il titolo di “Sua Altezza Reale” esaltando il ruolo della monarchia per la nascita dell’unità d’Italia e per lo sviluppo dell’intera nazione compreso il Friuli.
Mi sembra che il presidente della provincia di Udine abbia le idee un po’ confuse sulla straordinaria affinità tra la monarchia italiana e l’autonomismo friulano. Ma forse vuole instaurare nella Piccola Patria una sorta di principato e una sua propria dinastia (considerato il comune sangue blu) visto che ha descritto con invidia la casa reale sabauda dicendo: “Se noi, qui, , avessimo avuto la fortuna di una dinastia, come quella dei Savoia, la storia del Friuli sarebbe stata diversa e non ci sarebbero stati gli interessi dei potenti vicini”.
Tanto per i friulani non cambia comunque nulla: essere sotans di Savoia o sotans di Strassoldo, sempre sotans rimangono.
di Giordano Menis
Il 3 aprile, data storica per la Patria del Friuli, il Presidente Strassoldo, e la sua maggioranza, per ricordare l'importante data, invece di convocare una riunione dei Consigli provinciali del Friuli storico, come peraltro previsto dall'articolo 1 dello statuto della Provincia di Udine, ha pensato bene di ricevere ufficialmente il giorno dopo ed in pompa magna, nei saloni di Palazzo Belgrado, Emanuele Filiberto di Savoia. Chi si definisce difensore e paladino dell'autonomia della "piccola Patria" si prostra al rampollo di una dinastia reale disconosciuta dal popolo italiano nell'immediato dopoguerra, dopo un democratico referendum. In barba a tutte le professioni di autonomia ed orgoglio di appartenenza il Presidente della Provincia, ed i suoi "compari", assume un atteggiamento di "sotans", che a mio modesto parere non fanno onore al Friuli ed al suo popolo. In una pubblicazione della Provincia, recentemente diffusa in occasione del 3 aprile, Strassoldo recita testualmente: "Lo storico ha il compito di ricostruire la storia, il politico di costruire il futuro". Certamente se il futuro che sta costruendo Strassoldo è quello che si può immaginare, visti i comportamenti assunti in tale occasione, povero il nostro Friuli. Con il suo ossequioso e riverente atteggiamento, il Presidente della Provincia ha riconsegnato idealmente quelle chiavi che l'imperatore Enrico IV consegnò al Patriarca di Aquileia Sigeardo nel lontano 3 aprile 1077, facendo con tale atto nascere la Patria del Friuli. Riconoscendo che i Savoia hanno contribuito all'unità della nostra Italia, non possiamo però dimenticare molti atti ed atteggiamenti che hanno visto protagonisti gli appartenenti a tale casata. Senza dimenticare e trascurare i più recenti!!! Oltretutto non capisco, al di fuori del titolo di "erede al trono", peraltro non più riconosciuto dalla nostra costituzione, cosa possa rappresentare una persona che appartiene ad una storia passata e sepolta, con tutto il rispetto per tale storia, e che non ha nessun merito e titolo per ottenere simili onori. L'avvicinarsi del 25 aprile mi fa andare con il pensiero a tanti friulani che, con il sangue, e spesso con propria vita, hanno ridato dignità e libertà al nostro popolo. Chissà se potessero vedere queste "sceneggiate" cosa direbbero."
e dal sit de provincie
IL SALUTO DEL PRESIDENTE MARZIO STRASSOLDO AL PRINCIPE EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA
NELLA SEDE DELLA PROVINCIA LA PRIMA TAPPA DEL VIAGGIO DELL’EREDE DI CASA SAVOIA NEL CAPOLUOGO FRIULANO
È iniziata con la visita a palazzo Belgrado, sede della Provincia di Udine, la giornata del principe Emanuele Filiberto di Savoia nel capoluogo friulano. «Un luogo importante per la famiglia reale visto che – ha ricordato il presidente Marzio Strassoldo – nel 1866, quando la provincia di Udine, non ancora completa, passò al Regno d’Italia e l’allora re Vittorio Emanuele II ricevette proprio da questo balcone il saluto dei cittadini friulani». Nel salone del Consiglio il presidente, assieme all’assessore all’ambiente Fabio Marchetti e al capogruppo di Forza Italia Piero Mauro Zanin, ha rivolto al Principe i saluti dell’amministrazione provinciale. «Per noi è davvero un onore poterla ospitare in questo salone – ha detto – qui si incontrano tradizioni antiche. Ieri in particolare abbiamo festeggiato i 930 anni della Patria del Friuli. Il 3 aprile 1077 infatti rappresenta una ricorrenza importante per il popolo friulano perché ha decretato la nascita dello Stato patriarcale friulano, un’istituzione che per il nostro territorio ha rappresentato un grande momento di civiltà. E credo che – ha proseguito Strassoldo – se questa terra invece che essere stata un principato elettivo avesse potuto godere della continuità di una dinastia come quella dei Savoia, probabilmente la nostra storia si sarebbe configurata diversamente». Il principe Emanuele Filiberto ha voluto ringraziare l’amministrazione provinciale per la calorosa accoglienza e soprattutto per l’opportunità di conoscere una terra così bella.
Ciao,
sai qual è la cosa più simpatica? Che il cognome di quella ragazza è proprio Savoia!
Bellissimo!
PS: io sono il suo ragazzo, quello che fa la pernacchia sotto e che ha messo il filmato su youtube... insomma sono abbastanza informato dei fatti :)
mandi Paolo
saludimi la fantate!
grazie pal video
mandi mandi
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