Îr o ai stât a Pontebe ae cunvigne anuâl dal furlans pal mont: biele zornade!
Vuê o tornarai sù par finî di viodi la fieste cuntun altri "furlan ator pal mont": il Dree.
E intant mi soi fat la foto cul mitic Bruno Pizzul!
Fevelìn di autonomie pluio mancul diferenziade
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In Italie si torne a fevelâ di autonomie. Magari par dâi cuintri, ma si
torne a discuti. La Lega cu la propueste di leç su la autonomie
diferenziade e torn...
1 settimana fa
4 commenti:
Sul MV
DOMENICA, 05 AGOSTO 2007
Pagina 10 - Udine
Pontebba. Cominciata ieri la convention organizzata dall’ente presieduto da Giorgio Santuz
«Valorizzare i friulani nel mondo»
«Ora non si emigra per necessità ma per scelta»
PONTEBBA. Come recita lo slogan coniato dall’Ente Friuli nel mondo per la Convention sulla friulanità organizzata a Pontebba, il Friuli è una Patria senza confini, “une Patrie cence confins”, che dopo aver prestato per decenni manodopera e cervelli all’estero, ora ha il dovere di riflettere sull’evoluzione e sulle caratteristiche del fenomeno migratorio. Perché il Friuli dopo il terremoto è cambiato e ora «Bisogna valorizzare i friulani nel mondo».
Per questo l’Ente Friuli nel Mondo e il suo presidente, Giorgio Santuz, hanno voluto aprire la due giorni di Convention ospitata a Pontebba con il convegno dal titolo “Dalla valigia di cartone alla valigia elettronica. Il Friuli nel mondo globalizzato”.
«Vogliamo capire – ha affermato Santuz – come riuscire ad agganciare i giovani friulani sparsi nel mondo, i figli della seconda o della terza generazione di emigranti. Crediamo che in questo senso potranno darci una grande mano i nuovi media e le nuove tecnologie».
Dopo il saluto portato dal sindaco di Pontebba, Bernardino Silvestri, che ha ricordato come Pontebba abbia conosciuto da vicino sia il fenomeno dell’emigrazione che quello dell’immigrazione, si sono susseguiti una serie di contributi che, con aneddoti ed esperienze, hanno cercato di tracciare una fotografia del fenomeno migratorio.
«I tempi ormai sono cambiati – ha affermato Mauro Pascolini, dicente di Geografia umana all’Università di Udine – il popolo friulano, dopo il terremoto del 1976, non emigra più per necessità ma per scelta e si sposta non soltanto per lavoro, ma anche per studio o turismo. Ciò che non è cambiato però è lo spirito di appartenenza e la volontà di portare all’estero l’identità friulana».
Il presidente della Provincia di Udine, Marzio Strassoldo ha messo in evidenza la necessità di mantenere i rapporti con gli emigranti di vecchia generazione, rafforzando nel contempo quelli con i giovani friulani, manager e imprenditori che esportano con successo il nome del Friuli all’estero. La delegata alla cultura della Provincia, Valeria Grillo, ha invece rimarcato l’ottima reputazione che i friulani hanno saputo ritagliarsi in decenni di emigrazione, restando attaccati alle proprie radici, ma proiettandosi al futuro con l’innovazione e le nuove tecnologie.
Delle loro esperienze da uomini di sport hanno invece parlato Franco Janich, ex calciatore professionista e Bruno Pizzul, che ha ribadito come «la friulanità va mantenuta soprattutto attraverso la trasmissione della lingua friulana».
Nel municipio di Pontebba sono intervenuti anche Pietro Vacchiano, direttore della Camera di Commercio italo-ungherese di Budapest e Alessandro Ortis, presidente dell’Autorità per l’energia e elettrica e il gas. E oggi si replica con l’arrivo degli emigranti, che saranno salutati dall’Udinese calcio alle 10.30 in piazza Garibaldi. Alle 11 l’Arcivescovo di Udine Pietro Brollo celebrerà una messa dal nel Santuario di Santa Maria Maggiore, al termine della quale ci saranno i saluti delle autorità.
Alessandro Cesare
O scuen fâ i compliments al President Santuz pe splendide cunvigne inmaneade îr: intervents di grant nivel che a àn confermât che la nestre Patrie, il Friûl, no je par nuie piçule come che cualchidun al è usât a dî.
Us ripuarti il sproc che al è stât doprât pe ocasion:
"Une Patrie Cence Confins" fate di furlans che a son partîts sì ancje cu la valîs di carton, ma li che a son lâts si son simpri mertâts il rispiet pe lôr grande dignitât.
E compliments ai relatôrs: une biele rispueste a chei che a disin che fevelant furlans si reste limitâts! Professôrs, sportîfs, sienziâts, managers e imprenditôrs che a àn puartât in alt il non dal Friûl. Jo îr o ai sintût fevelâ par furlan di int che e à fat strade tal mont e lu à fat cun sucès. O speri di podê rivâ a meti on line un biel pôc di materiâl che o ai regjistrât. Us domandi dome un tic di pazienze.
Ti ai viodût su RAI3; sestu dimagrit o eisel il neri cal smagrish un grum :-) ?
Biel colp Christian
Aldo
Mandi Aldo
grazie
ps: al è il neri... purtrop al è dome il neri... ;-)
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