Îr a Glemone si è davuelte une cunvigne e e je stade ancje screade une mostre su la opare leterarie di pre Toni Beline (te foto). Ancje il Retôr Magnific Furio Honsell al è intervignût par memoreâ la figure di chest grant predi furlanist.
Tal prin coment us met un articul li che si ripuartin lis declarazions di Honsell.
La mostre sui libris di pre Toni e larà indevant fint ai 6 di Zenâr dal 2008.
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DOMENICA, 16 DICEMBRE 2007
Pagina 15 - Cultura e spettacoli
Honsell: «L’Università onorerà pre Toni Beline»
Ieri a Gemona il convegno dedicato al grande sacerdote friulano scomparso
GEMONA. Tra il numeroso pubblico che ieri pomeriggio ha affollato la sala consiliare di Gemona per seguire il convegno dedicato a Pre Toni Beline c’era sicuramente più di qualcuno che dal rettore Furio Honsell si aspettava, infine, l’annuncio tanto atteso, ma per ora, purtroppo, mancato: l’attribuzione della laurea honoris causa al sacerdote di origine venzonese. Ieri, infatti, quella notizia non è arrivata, ma non per mancanza di volontà. Tutt’altro, come ha spiegato lo stesso Honsell, annunciando che l’Università di Udine sta già verificando la possibilità di attribuire a Pre Toni la laurea ad honorem: «Avevamo già predisposto tutte le deliberazioni necessarie al conferimento della laurea honoris causa a Pre Toni – ha spiegato il rettore –. La sua scomparsa ha messo però in discussione questa via. Ora stiamo verificando se sia possibile farlo post mortem, ma la strada è più difficile». È una promessa: l’Università friulana ci proverà. E nel caso non dovesse riuscirci, Honsell ha preso con il pubblico del convegno un impegno preciso: «Da parte mia garantisco che ci impegneremo al massimo affinché il suo insegnamento resti sempre vivo».
Da mettere in cantiere c’è il pre Toni della marilenghe, «non lingua del folklore», come chiarito da Roberto Dapit, ma di pari dignità rispetto a tutte le altre lingue. Tanto da metter piede, merito di un pre Toni per l’ennesima volta pioniere, nelle aule scolastiche dello Stringher, «dove – ha ricordato ancora Dapit – Bellina insegnò religione proprio in friulano».
Il convegno gemonese, organizzato dall’associazione Valentino Ostermann, aveva in progetto di indagare e approfondire la produzione letteraria in marilenghe di Pre Toni, ma è stato impossibile scindere l’uomo dall’autore. A pensarci su, ci pare sia stato più corretto così, vista la stessa poetica del sacerdote friulano, per il quale – come i relatori hanno ribadito più volte – la cultura non è erudizione, ma costante tensione per la conoscenza della propria terra, delle proprie radici, della propria gente. Insomma, una sapere che nasce e cresce con le mani intrise di vita. E non, come erroneamente si sarebbe portati a pensare, con il solo naso infilato tra le pagine di un libro. Fin da qui si ritrova la vis polemica, tesa alla ricerca e alla messa in discussione, che ha fatto conoscere e amare (non da tutti) il sacerdote venzonese, ricordato da molti per La fabriche dai predis. E non a caso è da qui che sono partiti il sindaco di Gemona, Gabriele Marini, e il moderatore del convegno, il giornalista Piero Villotta, per introdurre la figura di Pre Toni: «Mi sono incuriosito – ha rivelato Villotta – quando la Curia ha messo il libro all’indice, sono così andato a leggerlo (poi a tradurlo in italiano): quando parla della vita in seminario e del Friuli subito dopo la guerra è un vero e proprio capolavoro». Per il giornalista e scrittore Marino Plazzotta, Pre Toni è «in assoluto il più grande scrittore in marilenghe». Ma uno scrittore versatile, che si è interessato, tra l’altro, agli argomenti più svariati, come dimostrato dalla dottoranda Anna Bogaro che nel suo intervento si è soffermata sulla lettura di Wilde fatta da Pre Toni chiudendo così il convegno.
Un incontro che ieri si era aperto con la proiezione di un video indimenticabile, realizzato per l’occasione da Video Tele Carnia, la piccola emettente per la quale Pre Toni, in virtù dell’amore per la montagna friulana, superò le sue reticenze rispetto ai mass media, concedendosi alle telecamere. Oggi quelle brevi interviste sono preziose pillole in video del suo pensiero.
Maura Delle Case
Sul Mv
DOMENICA, 16 DICEMBRE 2007
Pagina 15 - Cultura e spettacoli
In mostra l’opera omnia in marilenghe
GEMONA. L’opera omnia in marilenghe di pre Toni Beline approda in mostra al Museo del duomo di Gemona dove a ospitare i 79 volumi, tutti provenienti dalla collezione privata di Gianfrancesco Gubiani, è un leggio lungo poco meno di quindici metri. L'esposizione, che resterà aperta fino al prossimo 6 gennaio, è stata inaugurata ieri pomeriggio, come da programma, poco dopo le 17, proseguendo la giornata che l’associazione Valentino Ostermann ha voluto dedicare al sacerdote di origine venzonese. Concluso il convegno, che ha visto la partecipazione tra gli altri del rettore dell’Università di Udine, Furio Honsell, ci si è quindi spostati nel museo della parrocchia, distante pochi passi dallo splendido e imponente duomo di Santa Maria Assunta, dove la giornata si è conclusa con una messa celebrata in friulano, dedicata a don Bellina, e con una lettura scenica di Massimo Somaglino, ispirata a una supplica di Pre Toni.
Ma torniamo all’esposizione. Come si è detto, guidati al sindaco di Gemona, Gabriele Marini, i partecipanti si sono spostati dalla sala consiliare al museo, per apprezzare le 79 pubblicazioni in lingua friulana che don Bellina ha composto durante la sua vita. I visitatori, e con loro i relatori del convegno, hanno quindi potuto vedere le opere in friulano di Bellina raccolte tutte insieme così come toccarle con mano in una cornice suggestiva qual è quella offerta dal Museo del duomo arricchito per l'occasione da un leggio che l'Associazione Valentino Ostermann ha fatto realizzare appositamente per ospitarvi i 79 volumi di don Bellina. L'esposizione, che – come si è detto – resterà aperta fino all’Epifania, potrà essere visitata tutti i giorni festivi con i seguenti orari: dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. (m.d.c.)
Christian,
grassie pal post su Pre Toni, personalitat cultural che no mi sint di meti in discussion.
I volevi nome domanda' el to pare' sul fat che, dant une lauree ad honorem a un grand omp de culture furlane, le universitat dal Friul no cori el rischio di crea' un efiet boomerang: chel de autoreferenzialitat, chel di un tabaasi intor e di incensasi, magari ancje a vicende.
I torni a di', assolutamentri nie cuintri Pre Toni, anzit.
E le lauree ad honorem no ie' sicuramentri el unic mut par onora' Pre Toni, ma forsit chel pui ad pront effiet mediatic: che si crein des borses di studi, magari ancje une catedre "Pre Toni Beline", robes che e varessin un efiet a pui lung termin.
Cordialmetri.
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