Grant suces di “Stin dongje ae Patrie”, la tierce edizion de fieste dal
nestri gjornâl
-
Pe rassegne Avostanis, li dai Colonos a Vilecjaze di Listize, il mont des
associazions, de culture, dal spetacul, dal sportsi è strengjût intor dal
gjornâl...
3 settimane fa
5 commenti:
MERCOLEDÌ, 13 SETTEMBRE 2006
Pagina 3 - Udine
La cena degli accordi segreti
Industriali e politici di destra e sinistra discutono affari e tessono alleanze
di TOMMASO CERNO
Illy e Cecotti, i due ex alleati che da mesi non si parlano, sono arrivati insieme in piazza Libertà. E subito gli occhi della politica si sono concentrati su di loro. Falso allarme, però, visto che per tutta la cena di gala, pur divisi soltanto da un posto – quello dell’ospite Adalberto Valduga – non si sono rivolti la parola.
Chi si aspettava la sorpresa di fine estate è rimasto deluso. Solo frasi di circostanza: «Vengo sempre con piacere a Udine per la cena con le categorie economiche – dice Illy – perché incontro tante persone, come De Puppi, che non vedo da un po’». Ribatte Cecotti: «Io sto pur qui – dice – tranquillo, seduto vicino a un triestino». Ma non si riferisce a Illy, bensì al senatore di Fi, Roberto Antonione, suo vicino di posto, con cui i rapporti sono ben più “caldi” che con il leader di Intesa. Come confermano, annuendo a un solo tavolo di distanza, i due portavoce di Illy e Antonione, Angelo Baiguera e Silvia Acerbi. Eppure Valduga è perfetto a mantenere l’aplomb. Così come, sempre al tavolo vip, fanno il presidente del consiglio regionale Alessandro Tesini, il rettore Furio Honsell, l’assessore Enrico Bertossi e il presidente della Provincia Marzio Strassoldo.
Niente pace. Strano due volte, visto che quella di ieri – la cena delle categorie in onore della quattro giorni di Friuli Doc – si è trasformata nella cena delle alleanze segrete. Dove politica e impresa hanno messo i ferri in acqua per i grandi piani dell’autunno.
In casa forzista c’era chi sgranava gli occhi. L’ex presidente della Regione Renzo Tondo si è presentato nel salotto bene di Udine a braccetto con Ettore Romoli, l’ex coordinatore regionale di Fi che fino a ieri nemmeno gli parlava. Grandi sorrisi, poi a tavola era seduto vicino a Ferruccio Saro, altro ex nemico ormai di nuovo della famiglia. Spesso in compagnia di Angelo Compagnon, anche lui inquilino di Montecitorio e leader regionale dell’Udc. E di Giovanni Collino che molti, ieri, soprattutto fra le file degli imprenditori gradivano molto come potenziale candidato del centro-destra alla presidenza della Regione nel 2008. Non senza musi lunghi, come quello di Roberto Asquini o volti interrogativi come quello del coordinatore Vanni Lenna. E a fare da mediatore, come ormai da tempo, il capogruppo Isidoro Gottardo giunto in auto da Pordenone.
E se il presidente dell’Udinese Franco Soldati, senza cravatta come il presidente Illy, per prima cosa saluta il vicesindaco Enzo Martines, dopo la lunga querelle fra Udinese e Comune sulla stadio, chi se la ride delle beghe del centro-destra è Adino Cisilino, ex consigliere regionale, commercialista di grido, attorniato da un codazzo record di vip che chiedono, discutono, commentano.
Sfornatina di funghi del ristorante di Pio Costantini, poi i primi big lasciano i posti assegnati e la festa comincia. I più scaltri approfittano del black out, durato nove minuti, per le strette di mano più riservate. E ce ne sarebbero molte. Perchè il parterre è quello delle grandi occasioni. Si va da scrittori di fama internazionale come Paolo Maurensig, al procuratore aggiunto Giancarlo Buonocore, a principi del foro come l’avvocato Giuseppe Campeis, impeccabile blu presidenziale, agli imprenditori Paniccia, Fantoni, Bardelli e Di Tommaso, al presidente dell’Udinese Soldati, ai commercialisti Franco Asquini, Luca Vidoni e Andrea Parlati, al presidente di Friulcassa Carlo Appiotti, di Mediocredito Flavio Pressacco, a Giuliano Parmegiani, all’economista Dino Cozzi, all’ad dell’editoriale Fvg Paolo Paloschi. Poi ancora politica: dal sindaco di Pordenone Sergio Bolzonello, a Renzo Travanut, Giorgio Venier Romano, Franco Iacop, all’ex ministro Giorgio Santuz, Paride Cargnelutti, Fabrizio Cigolot. Poco più in là il direttore regionale Andrea Viero.
Chi manca è l’arcivescovo di Udine, sempre presente alla cena di vip di Friuli Doc, che quest’anno ha dato forfait dopo il malore che lo ha colpito a Lourdes. «Spero torni in perfetta salute», dice Valduga e dai tavoli bianchi imbanditi si alza l’applauso più caldo della serata.
Più di quello che ha accompagnato i discorsi ufficiali. Sì perché dietro quei tendoni sono in molti a tessere la tela. Chi con la scusa della sigaretta, chi solo per fare quattro passi fra i comuni mortali, è fuori che si formano i drappelli più anomali. La destra con la sinistra, la politica con l’impresa. Si parla delle regionali, si parla del discorso di Valduga. Nessuno lo dice al microfono ma a centro-destra mugugni se ne sentono. Illy no. Anzi. «Valduga fa le cose bene – dice – e ha allargato l’invito agli ospiti veneti. Spero che il prossimo anno vedremo anche amici dalla Slovenia e dalla Croazia».
e tu? e to santùl?
E ven le ploe!
Baste che tu tu tabais di une fieste....
Mi sa che tu puartis un tic di rogne!
Ben po thermo tu podevis ancje jessi un tic plui origjinâl: cjale achì...
Di fat!
Le fieste dal sport li di gardo,
el cine a tavagna,
el festival,
friuli doc...
al e alc plui di une coincidence..
Posta un commento