Come che o ai za dit se o fos a stâ a Udin o darès la mê preference a Simone Bressan (liste PdL), un gno amì che come me ancje se nol è di çampe, al pense che la tutele de lenghe furlane e sedi une robe juste. Mi à plasût che al à preparât ancje i santuts par furlan.
Une altre candidade, simpri mê amie, ma di chê altre bande e je Federica Angeli (liste çampe Arc di Sant Marc). Ancje jê e à fat i santuts par furlan. E no dome e pense e e dîs che la tutele linguistiche e je une robe impuartant: ancje lu dimostre cui fats e cun fuarce. E par chest o segnali une iniziative che e je previodude par vinars ai 4 di Avrîl: fracait chi par lei il program. Brave Federica!
Dut câs, o fâs une racomandazion finâl. Se tu sês un eletôr di Udin e tu âs a cûr la tutele de lenghe furlane ancje pal to comun, tu âs 2 sieltis intes elezions comunâls: se tu sês di centridrete vote Simone Bressan; se tu sês di centriçampe vote Federica Angeli (liste çampe Arc di Sant Marc).
02 aprile 2008
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7 commenti:
Graziis par vemi dismenteat... jo no ài fat i santust par furlan, ma o soi stàt dome cui c'al ha introdot tal Statut dal Comun di Udin lis primis normis a tutele de lenghe e culture friulane (A.D. 1990-1991)... e o soi candidàt...
P.S.
Unisco le iniziative realizzate oggi per quanto attiene la Festa della Patria del Friuli.
Ricco il programma di iniziative ideate da Alberto di Caporiacco, candidato in consiglio nella lista PER UDINE CAINERO SINDACO.
Alle ore 11.30 di Caporiacco si recherà in Duomo per deporre due rose, una gialla e una blu (colori del Friuli), sull'urna che raccoglie i resti del patriarca Bertrando (vedi nota storica 1).
Alle ore 12 di Caporiacco, assieme ad altri candidati e autonomisti, salirà sul piazzale del Castello dove sarà commemorata la data del 3 aprile 1077 (vedi nota storica 2).
Infine, alle 12.30 di Caporiacco terrà una conferenza stampa pubblica nella sede della lista PER UDINE CAINERO SINDACO, nella Galleria Antivari, piano terra.
Contenuto in parte... a sorpresa e molto esplosivo.
(nota storica 1)
Uno dei maggiori protagonisti del periodo 'indipendentista' friulano è senz'altro il patriarca Bertrando di San Genesio, di nascita francese, il quale cadde per mano di alcuni nobili congiurati il 6 giugno 1350.
Bertrando gode di particolare venerazione da parte degli udinesi e le sue spoglie sono tutt'ora conservate nel Duomo.
Poiché, secondo storia e leggenda, i suoi antenati ebbero parte nella congiura che potrò alla morte del patriarca Bertrando, Alberto di Caporiacco ritiene di fare ammenda da quanto compiuto anche da suoi familiari, rendendo omaggio, quale più anziano rappresentante vivente della sua casata, alla salma di Bertrando, deponendo sull'urna due rose, significativamente di colori giallo e blu, i colori del Friuli proprio il 3 aprile, in corrispondenza con la Festa del Friuli.
(nota storica 2)
Il 3 aprile 1077 l'imperatore Enrico IV a Pavia, con un diploma, concesse a Sigeardo, patriarca d'Aquileia, suo leale collaboratore, la signoria temporale sulla contea del Friuli e su Lucinico.
Era abituale che allora un sovrano, per sdebitarsi, donasse territori e giurisdizioni ai propri fedeli, anche ecclesiastici, dal momento che dall'età carolingia era diffusa la figura del vescovo-conte, assommante in sè i poteri spirituali e temporali.
Il 3 aprile è considerata la Festa della Patria del Friuli, proprio perché in detta data il Friuli si svincolò dal potere imperiale per iniziare un periodo di propria 'indipendenza', conclusasi nel 1420 quando il Friuli cadde sotto la dominazione veneziana.
Mandi Alberto,
ti domandi scuse, no volevi fâti un tuart, par plasê no sta cjapâte.
O ai fevelât di Simone Bressan parcè che fin di subit o vin condividût il pinsîr e inmò jo o te nancje si cognossevin. Par chest o ai dit che o varès votât par lui se o jeri a stâ a Udin.
Cun di plui chi o volevi segnalâ ancje l'ûs de lenghe furlane tal materiâl eletorâl, cence nuie gjavâ a ti.
Dut câs o segnali ancje un articul dal Gazzettino di vuê (a firme di Antonella Lanfrit) che al trate il stes argoment.
"Santini", in friulano suona meglio
Del tutto bipartisan la squadra dei tifosi della marilenghe. Ma Strassoldo usa l’italiano
"Fuarce Udin, capitâl dal Fril", oppure "Elezions comunâls, fâs une sielte di part". Ma anche "Mandi, o côr pe Province di Udin" e "President dal Fril Vignesie Julie, la regjon de cognossince". Ovvero, il friulano come lingua delle campagne elettorali in corso. Per di più bipartisan.
Lo testimoniano "santini", spot elettorali, brochure, manifesti. Da sola o in coppia con l'italiano la marilenghe è diventato un tratto distintivo delle consultazioni 2008. Lo adoperano gli habitués, ma anche chi, sceso per la prima volta nell'agone politico, ha voluto caratterizzare ulteriormente la sua proposta.
A Udine, è il caso di Simone Bressan e Federica Angeli che, divisi sulle posizioni politiche, sono uniti dalla lingua. Lui, giovane concorrente del Pdl, tenta di raggiungere Palazzo D'Aronco e, incurante che il suo leader regionale Renzo Tondo consideri i soldi stanziati a pro del friulano «risorse buttate vie» perché «ha valore se è coltivato all'interno della famiglia», ha investito in "santini" integralmente in friulano (in aggiunta a quelli in italiano), con tanto di motto e spiegazione della modalità di voto.
«L'ho fatto perché la città oltre di declino economico sta soffrendo di crisi d'identità. Poiché è la capitale del Friuli, è importante ripartire da un elemento identitario forte, qual è la nostra lingua». La sua scelta da candidato, se sarà eletto, la tradurrà in un'azione per far diventare Udine «centro di riferimento per le lingue minoritarie, un po' quello che è stata Barcellona con la sua forte azione per il catalano». Corre con la Sinistra Arcobaleno la debuttante Angeli, che da anni segue le politiche linguistiche. «Sono stata chiamata in lista proprio per dare un contributo su questo fronte - osserva - e dunque stava nelle cose e nei miei trascorsi che il materiale elettorale lo facessi in friulano. Non mi sarei proprio sentita di fare altrimenti». Inoltre, aggiunge, «sosteniamo Honsell, che si è sempre espresso a favore. Ora lo spingerò ad essere molto più puntuale sui programmi che intende realizzare».
Un pungolo, insomma, per dare sostanza a quel "yes, o pues" con cui l'ex rettore ha scaldato gli animi del gremito "Giovanni da Udine" durante la visita di Walter Veltroni.Non si è neppure posto il problema della scelta linguistica Angelo Tomasin che, dopo un'esperienza da assessore alla Cultura a Mortegliano, si candida in Provincia con la Sinistra Arcobaleno. «Parlo abitualmente in friulano, è la mia lingua e con la gente, nei comizi, non ho avuto problemi. Anzi, è un modo per sentirsi e farsi sentire più vicino agli elettori», che Tomasin sollecita dicendo in radio e scrivendo sui manifesti «Io o met la mê muse, tu met il to vôt».
Soprattutto spot radiofonici, in qualche caso insieme a materiale cartaceo bilingue, tra i candidati alle regionali, con il presidente uscente Riccardo Illy che ha scritto il programma elettorale di Intesa Democratica anche in marilenghe. A Radio Onde Furlane hanno pagato per spot in marilenche Anna Maria Menosso, Claudio Violino, Roberto Molinaro, Lorenzo Fabbro, Franco Iacop, Giancarlo Tonutti, Kristian Franzil. Marzio Strassoldo, invece, ne ha commissionati tre in italiano.
«E' la prima volta che faccio pubblicità in radio e ho deciso di farli solo in friulano», fa sapere Menosso, che è stata relatrice di maggioranza della legge regionale: «Non ho insegnato la marilenghe a mio figlio ed ora me ne dolgo. Spero di recuperare anche in questo modo». Violino parla friulano anche nei comizi, «perché la gente non solo è contenta, ma mi dice 'ancje miôr'» e al suo candidato presidente, Renzo Tondo, ha già detto «che sul friulano indietro non si torna. Sarò garante in Consiglio».
Alla radio parla friulano anche Molinaro, come ha fatto in passato. «E' la mia lingua - dice -, come faccio a non adoperarla?». Per lui, sì alla tutela del friulano per legge e con la presenza nelle scuole, anche se quella varata dalla Giunta Illy «presenta eccessi perfino controproducenti».
Campagna elettorale «par furlan di plante fr» per Lorenzo Fabbro e non solo perché è presidente dell'Arlef. «E' un approccio naturale - assicura - e la lingua non pone problemi ad affrontare tutti i punti del programma». Sentire per credere.
O soi propit content: sedi Simone, sedi Federica sedi Antonella a son ducj colaboradôrs da La Patrie dal Friûl!!!
E ancje Alberto di Caporiacco sul numar di Març nus à dât un biel contribût a proposit di cemût votâ. Lait a leilu.
Cjale che il non uficiàl de liste Arcobaleno par furlan al è L'Arc di SAN Marc, no SANT Marc!
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