Di cualchi zornade si lei sui gjornâi diviersis robis sul Cirf.
Us met ancje jo cualchi articul di rassegne stampe tai coments.
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MV
MERCOLEDÌ, 11 APRILE 2007
Pagina 2 - Udine
Ateneo, gli sportellisti contestano il concorso
Minacciano di ricorrere al Tar: il bando presenta diversi vizi formali
Trentasei sportellisti, meglio noti come operatori linguistici previsti dalla legge di tutela del friulano, protestano contro il concorso bandito dall’università per individuare un’unità amministrativa da assumere al Centro interdipartimentale di ricerca sulla cultura e la lingua del Friuli (Cirf). Si tratta di personale impegnato da anni negli sportelli per le lingue minoritarie che ora rischia di non vedersi rinnovare il contratto.
Sono proprio loro a denunciare «i diversi vizi formali» presenti nel bando pubblicato dall’ateneo. Non a caso minacciano di ricorrere al Tribunale amministrativo regionale (Tar) se non riceveranno le opportune informazioni sul bando.
Non va dimenticato, infatti, che gli sportellisti hanno già segnalato per iscritto al rettore, Furio Honsell, e al direttore amministrativo, Daniele Livon, i vizi del concorso, sollecitando senza successo la modifica del bando. Da qui la protesta formale: pur non avendo i requisiti richiesti, i 36 sportellisti hanno presentato comunque domanda di partecipazione al concorso. Domande che il direttore amministrativo starebbe valutando se ammettere o meno anche perché, riferiscono in una nota gli interessati, «la professoressa Rizzolatti ha dichiarato che l’ateneo sta lavorando a un nuovo concorso per sportellista».
«Se così fosse – si chiedono gli sportellisti – perché nelle materie d’esame non si fa riferimento al diritto amministrativo? Perché vengono chiesti sei mesi di esperienza lavorativa in uno sportello? E ancora: Perché si chiede la conoscenza della legge 482/99, esperienza nell’organizzazione di corsi in lingua minoritaria e la conoscenza dell’inglese e del francese?».
A questo punto, gli sportellisti «non si accontentano di promesse e affermazioni generiche, per questo stanno valutando quale linea seguire nei prossimi giorni, prendendo anche in considerazione l’idea di un eventuale ricorso al Tar».
Gazzettino
Sabato, 31 Marzo 2007
LINGUE MINORITARIE - CONTESTATO UN BANDO DELL’UNIVERSITÀ DI UDINE
Legge 482, protestano gli operatori
Udine
Gli operatori degli sportelli linguistici istituiti con la Legge 482/99 sulla tutela delle minoranze linguistiche storiche protestano in seguito alla pubblicazione di un bando di selezione pubblica indetto dall'Università di Udine per l'assunzione di personale presso il Centro Interdipartimentale sulla cultura e la lingua del Friuli.
Il 12 marzo sul sito internet dell'Ateneo è comparso un testo che a loro avviso non solo presenta dei vizi "formali" ma che, bandito per una figura di sportellista, non permette l'accesso alla maggioranza degli sportellisti stessi e preclude la possibilità di formare una graduatoria di merito alla quale, nei prossimi due anni, potrebbero attingere enti come la Regione, l'Agjenzie Regjonâl pe Lenghe Furlane e le Province di Udine, Gorizia e Pordenone.
La maggior parte delle competenze, esperienze e conoscenze principali necessarie a un operatore di sportello linguistico non vengono richieste né nei requisiti di accesso e neppure nelle materie d'esame. Questo non solo rischia di non riconoscere la figura professionale dello sportellista così come delineata dal "Vademecum degli sportelli linguistici", realizzato dal Servizio identità linguistiche, culturali e corregionali all'estero della Regione e dal Consorzio Universitario del Friuli e presentato già nel dicembre del 2006, ma rischia di vanificare in parte gli obiettivi e i risultati di politica linguistica di questa regione.
Per questo, un gruppo di operatori linguistici delle tre lingue di minoranza e alcuni esponenti del panorama linguistico e culturale friulano ha inviato una lettera al Magnifico Rettore Furio Honsell, al direttore amministrativo Daniele Livon e, per conoscenza, anche al direttore dell'Arlef Lorenzo Fabbro e al direttore del Silce Marco Stolfo dove si chiedeva di intervenire sul bando prendendo "spunto" dai vizi formali del testo e tenendo in dovuta considerazione le indicazioni della Regione sulla figura dello "sportellista" e i suggerimenti dei 36 firmatari.Visto che ad oggi l'azione intrapresa non ha sortito alcun effetto (il bando resta immutato sul sito dell'ateneo, con scadenza il 2 aprile), il 2 aprile gli sportellisti presenteranno al protocollo dell'Università la domanda di partecipazione al bando di selezione pur non possedendo parte o tutti i requisiti richiesti.
Gazzettino PN
Mercoledì, 11 Aprile 2007
Protesta degli sportellisti «Ricorso contro l'ateneo»
Proseguono le proteste degli sportellisti dell'ateneo di Udine contro il bando fatto dall'Università per l'assunzione di un dipendente amministrativo. Ora, annunciano, «stiamo prendendo in considerazione l'idea di presentare un eventuale ricorso al Tar». Le polemiche erano scoppiate subito dopo la pubblicazione del bando sul sito il 12 marzo. Secondo gli sportellisti , infatti, «presentava diversi vizi formali. Pertanto, il 20 marzo, è stata consegnata al rettore e al direttore amministrativo una lettera, condivisa da 36 firmatari in cui si chiedeva la modifica del bando. Non avendo ricevuto alcuna risposta formale, i firmatari hanno deciso, per protesta, di presentare ugualmente domanda pur non possedendo i requisiti richiesti». La nuova pagina polemica gli sportellisti la aprono ora per replicare all'intervista rilasciata dalla professoressa Piera Rizzolatti su La Vita Cattolica. «L'Università non risponde entrando, come dovrebbe, nel merito delle incongruenze del bando, e si contraddice offrendo pubblicamente agli sportellisti un nuovo concorso ad hoc. Se questo concorso è veramente per un amministrativo generico, e dunque l'Ateneo non ha nulla da rispondere alle contestazioni, per quale motivo l'Università sta valutando se ammettere o meno alle prove di concorso quegli sportellisti che hanno presentato domanda pur non possedendo i requisiti? Gli operatori linguistici non si accontentano di promesse generiche, come un nuovo concorso e, per questo, stanno prendendo anche in considerazione l'idea di un eventuale ricorso al Tar».
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