01 giugno 2007

Donald dal Tiliment

Di cualchi zornade o ai tacât a lei Donald dal Tiliment, un romanç trastolon di chel trastolon e usmatic che al rispuint al non di Stiefin Morat.
Cheste conte che e dopre un furlan caraibic, miscliçât e imbastardît, e à fat un pôc di scjas, soredut di cuant che e je rivade in Radio su Radiorai.
Un lengaç colorît, sclet, trastolon che al semee che al vedi disturbât cualchidun, ma che invezit al dimostre che al è pussibil sperimentâ doprant la lenghe furlane. A mi mi plâs e us invidi, se no lu vês inmò fat, a leilu o a scoltâlu par Radio. Purtrop la Rai lu mande in onde a un orari dificil: ogni dì di lunis a vinars aes 13.30 ore furlane (GMT+1).

ps:
Piçule note linguistiche dedicade a Chiara, une mê amie che e sta in Egjit: cjapitul III, pagjine 8, e comparìs la peraule magjiche... "il migul".

VE CHI UNE BIELE RECENSION DI LAURIN ZUAN NARDIN

20 commenti:

thermonuke ha detto...

TRASTOLON.....
USMATIC.....
MIGUL....


Vue e fasin el metafore dal "pastore di anime friulane":

evidentementri tu stas spostant le comunicazion simpri plui sun t'un nivel destinat dome ai "fedei";

nol baste plui un dizionari bilengal, aromai si tabae in codiç e cun convenzions e riferiment doma par "adeptos".

Come el pies plevan, integralist, tu preferissis cura pocs omps fedelissims piutost che difondi une "fede" a "animis" magari dubioses, forsit di "converti", forsit spiardutis ma talore curioses.

Rindint simpri plui stret e criptic el discors, batint simpri di pui su concets che prim e jerin dome latents (el tramaj dal stat talian par esempli) tu tiris su el mur cuintri ei atacs dai detrators dal to "credo", tu ti sieris t'un fuartin inespugnabil cui tio soldats, ma sence nacuargiti tu ti isulis ancje di chej che podevin ve un minimo di aprezzament o curiositat tai confronst di chest "vanzeli cultural" rindint le robe incomprensibil tal mior dai cas, daspes antipatiche pe insitence e pal "dogmatismo" cun cui e ven perpetrade.

Magari al e un riscjo che tu as calcolat di cori ma le to "furloevangelizzazion" e sta simpri plui rivolginsi ad une elite di esperts, fedei, convints o adets ai lavors insome e sta deventant une "crociade".


A dispiet dai "comandaments" de tutele lenghistic-cultural che disin che le lenghe-culture e a di sedi di ducj e che dome se ducj le condividaran come us comun e vara sperancis e dignitat di rinfuarciasi e sopravvivi.



E se lu aj imparat jo!





ps
Tu mi plasevis pui conche tu fasevis lezionutis di CJ e GJ!

thermonuke ha detto...

Patui Paolo persone che jo o stimi nevore par vivacitat e inteligjence, me prof. di talian aes superiors al veve za tal 2005 profetizzat:
I tempi cambiano. E guai se no. Ma a volte cambiano in modo strano e imprevisto. A guardarsi indietro nel tempo, perfino il più sprovveduto si accorgerebbe che la lingua povera, della gente che faceva a pugni ogni giorno con la vita era il friulano, e con lui il resiano, il tedesco il saurano e altro ancora, lasciato in eredità dalla storia e dalla gente. A casa mia, i vecchi fra loro si parlavano in un friulano improbabile e bastardo che sapeva della cantilena casarsese di mio nonno, di dolciastre consonati di città di mia nonna, oppure di suoni strani della bassa. Ma a noi ragazzi di fine anni ’60 ci si rivolgeva solo in italiano, che era la lingua dei siôrs, di quello cioè che in fondo i nostri genitori speravano che noi diventassimo un domani. Ora questa lingua cruda di fatica, orgogliosa della sua povertà, è diventata la lingua di una schiera di signori spesso acculturati, benestanti, agiati. Molti di questi fanno parte di una ristretta cerchia di elite benestante. Gente che conta. Molti –soprattutto giovani- lo parlano davvero bene. Altri –spesso più anziani- no, perché nelle loro case o nelle loro ville non lo hanno mai sentito parlare quando da piccoli guardavano con un po’ di invidia i compagni lazzaroni che si scazzottavano fra i campi e la siepe. Lo hanno imparato dopo, sui libri di scuola. Ora tutto questo è l’esito di un percorso storico e sociale che ha tolto il Friuli dalla miseria e pure da una sorta di ingiusta, perché inspiegabile, sudditanza psicologica nei confronti del mondo. Ed è pure bello sentire che la tua lingua madre è capace di dire cose altrimenti indicibili, di esprimere sentimenti e idee che altrimenti avrebbero suoni strani e stranieri. Peccato che attorno a queste conquiste aleggi un’aria di obbligo coatto: pare cioè che a tutti i costi ci si debba esprimere sempre e solo con questa lingua e –peggio ancora- che il solo dire, fare (baciare, lettera…) in friulano equivalga per forza di cose a un merito assoluto. Alla recente presentazione di un bel programma televisivo curato dalla regista della sede regionale della RAI Claudia Brugnetta e dedicato alla musica friulana si è percepito che a tutti i costi e in qualunque modo il programma doveva essere only par furlan. Io non so se le amministrazioni che hanno finanziato l’operazione e preteso tale caratteristica abbiano davvero fatto il bene del friulano. O meglio: credo che questa operazione sia un bene per la lingua friulana in generale, ma se fossi un musicista friulano vorrei che un simile programma fosse fruibile anche da chi dovesse vederlo in altre parti d’Italia se non persino d’Europa. Insomma un sottotitolo, un frammento di presentazione che permetta di capire anche a chi altrimenti non potrebbe capire. Pare invece che le sovvenzioni passino attraverso questa ferrea legge del tutto in friulano. Il friulano va usato, ma usare tutto in friulano può essere uno sterile parlarsi addosso, un limite fra noi e il mondo, un ritornare a esere “collaterali”. Ma se davvero i tempi sono cambiati è ora che il Friuli sia luogo aperto e il Friulano non sia un obbligo istituzionale, ma un esprimersi libero e perciò sincero.

Paolo Patui, maggio 2005

thermonuke ha detto...

A proposit tu che tu ses tal consei de filologjche, condividitu el to post o chest (o ducj e doi?



Il Gazetin Mercoledì, 30 Maggio 2007

LA FILOLOGICA
«Rai, turpiloquio in "Donald dal Tiliment" il friulano va valorizzato in altro modo»

Udine
Rai e friulano, un'abbinata difficile a quanto pare. E non solo per il percorso ad ostacoli del contratto, ma anche per alcune singole uscite, che sono dispiaciute alla Società filologica friulana e al consigliere regionale Tonutti.

«Ci spiace rilevare - scrive la Filologica in una nota - che da alcuni giorni stiamo ricevendo diverse telefonate e segnalazioni di protesta riguardo ad una trasmissione radiofonica irradiata dalla sede Rai per il Friuli Venezia Giulia dal titolo "Donald dal Tiliment", contenente numerose volgarità e turpiloquio. Tale programma a quanto ci consta, è realizzato sulla scorta della convenzione sottoscritta dalla Rai e dalla Regione in attuazione della legge 482/99. Teniamo a precisare che la Filologica nulla ha a che fare con questo programma. Non entriamo nel merito del prodotto anche se è nostra ferma opinione che la lingua e la cultura friulana dovrebbero essere valorizzate per valori positivi e culturali, com'è ad esempio il caso dei programmi radiofonici Il Vidul e Une Voglade, realizzati dalla Rai in collaborazione con la Filologica». La Rai, per parte sua, fa sapere che «il finanziamento del programma non rientra nella convenzione in attuazione della legge 482. Tutto il pacchetto dei programmi in friulano viene valutato, per precauzione, dall'agenzia regionale che si occupa della valorizzazione della lingua friulana, nonostante non sia un obbligo che ciò accada». Inoltre, aggiungono dalla sede triestina dell'emittente pubblica, «la Filologica ha tutti i diritti di esprimere le sue valutazioni, ma l'interlocutore non siamo noi: è la Regione».

E proprio al Palazzo triestino si è rivolto il consigliere Giancarlo Tonutti (Margherita) con un'interrogazione urgente contro il «pressappochismo linguistico». «Al giornale radio Rai del pomeriggio del 28 maggio - spiega Tonutti -, segnalando un evento culturale che si sarebbe svolto la sera stessa al Mulin di Marchet, bell'agriturismo di Mereto di Tomba, lo speaker lo ha citato alla francese, leggendo testualmente "mulen de marscè". È solo l'ultimo di una serie infinita di episodi: chi può dimenticare, infatti, la Blave di Mortean declinata all'inglese come "bleiv"? Fino a quando dovremo sopportare questo pressappochismo linguistico? Non dovrebbe una radio locale curare con attenzione questi aspetti? Non dovrebbe il contratto di servizio fra Rai e Regione essere in questo rispettato?». Domande che attendono una risposta in aula.

Cdm

Christian Romanini ha detto...

Mandi Thermo
o cirarai di rispuinditi par ordin.
a) sul prin coment o scuen dîti che tu âs piescjade une mierde, anzit tu sês lât cun ducj i doi i pîts suntun biele buaçone. Ma stant che la tu âs plui voltis fat viodi che tu âs une vision ideologjiche no voi plui in là di chest parcè che se tu vuelis bati su cheste strade, dal sigûr no sarai jo a fâti gambiâ idee. Ma o scuen ringraziâti par 2 motîf:
a) dantmi dute chest impuartance di "furlan evangjelicatôr" par vê dome conseât un libri di lei, beh, o scuen dît che il gno "ego" al è ingrassât di 10 kg... robe che no mi coventave stant che al è di cualchi timp che o dîs che o varès di calâ.
b) ripuartant chestis 3 peraulutis tu mi dâs la ocasion di spiegâ che i trastolons e je une corint poetiche furlane moderne che e zuie cuntune lenghe gnove, doprant contaminazions e sperimentazions linguistichis: al pues plasê o no, ma dal sigûr e je une robe interessante (Raffaele BB Lazzara al è un altri non, ma a son in diviers) e cheste e mertarès cognossude prin di trai judizis. "Usmis" e jere une riviste leterarie di cualchi an indaûr e ancje cheste e rapresentave une cierte avanguardie leterarie (pai coments, idem come parsore).
Migul invezit nol è nuie di avanguardistic, o di lessic integralist o criptic (simpri che chês parsore a fossin...)Migul al è l'ecuivalent di "Migo" come che a fevelin jù pe basse: No je migul une peraulate (No je migo une peraulate). Ergo: ancje chest al conferme che tu âs une cierte idee, ma tancj tiei judizis a son cjamâts di ideologjie e pocje voie di vierziti.

2) Sul discors di Patui, no zonti nuie: ognidun al à il so parê.
Tu tu disis che tu lu stimis (o ai vût il plasê di cognossilu ancje jo e o ai invidât a Maian cuntun biel spetacul su John Fante, e ancje intervistât) e che tu lu âs vût come professôr: ben, alore no mi smaravee che tu vedis ciertis convinzions... al è stât par te un bon mestri, ma jo su chest so parê no soi dacuardi: se i musiciscj furlan a vuelin fâsi cognossi in Europe, nol è dal sigûr dome cul talian che a zirin fûr dai confins de Regjon. Ma o ripet, ognidun al pense come che al à voie, ancje se mi semee che chest intervent di Patui al sedi un tic debulut...

3) Sul articul dal Gazzettino: jo o soi une vore deludût di chest intervent de Filologjiche e mi soi ancje inrabiât une vore. Un al pues ancje dî che chest lavôr nol è so. Al è un dirit sacrosant jessi trasparents e sclarî. Ma vonde li. O pensi che al sedi une vore indelicât trai sentencis cuntri un lavôr di un altri. In Filologjiche lu san cemût che le pensi in mert a cheste vicende parcè che ur jal ai scrit. Ancje parcè che ae prime sbrissade, tu vegnis ripaîat cu la stesse monede... e di fat mi semee che sul Furlanist a son rivadis gruessis critichis...

Christian Romanini ha detto...

O ripuarti in maniere plui evidente la interviste che o ai fat a Patui ai 3 di Març dal 2006 su IL FRIULI... mi semee che il parê di Patui al sedi un pêl gambiât e che fâ programs par furlan nol sedi propite cussì brut come che al podeve semeâ ta chê altre interviste:

Fâ scuadre ancje te culture

La sede regjonâl de Rai e à di cualchi setemane presentât il palinsest televisîf e radiofonic in marilenghe, finanziât midiant di une convenzion cu la Regjon Friûl Vignesie Julie.
Cun chest intervent economic fondamentâl si tapone une buse, metint in vore chê tutele de lenghe furlane ancje te programazion dal gjestôr dal servizi public, in spiete dal rispiet de convenzion che, magari cussì no, dopo il prin trieni no je inmò partide.
Dopo vê dade une voglade a di un esempli de television o si lâts a viodi, o miôr sintî, ce che nus proponarà la radio Rai e lu vin fat cun Paolo Patui fermant la nestre atenzion su doi programs che e viodin il scritôr di Sant Denêl tant che autôr radiofonic.
Di fat, dopo la preseade publicazion dal so ultin libri “Volevamo essere Tupamaros”, che al è finît ancje su lis pagjinis dal cuotidian nazionâl La Repubblica intune recension di Gianni Mura, Paolo Patui al sarà cumò impegnât intun radiodrame e intune schirie di pontadis che a fevelaran di balon.
- Patui tachìn dal radiodrame ‘La scuele dal Diaul’. Cemût isal nassût chest progjet?
“Dopo de esperience dal “Alfabeto friulano delle rimozioni”, dôs seriis che a levin a tornâ a scuvierzi in ordin alfabetic personaçs furlans che si jerin fats cognossi in maniere fuarte pal lôr lavôr e opare, e je nassude la propueste dal diretôr de Rai regjonâl Collini di puartâ indenant chescj doi progjets. Par dî la veretât il radiodrame ‘La scuele dal Diaul’ al nas di une idee e dal lavôr di traduzion di Gianni Nazzi, che al à voltât par furlan un test teatrâl di Eric Emmanuel Schmitt, un zovin autôr belghe di lenghe francese une vore preseât in dute Europe. De traduzion di Gianni Nazzi, che par prin al à puartât in Italie chest test che nol à une version taliane, al è stât fat chest gno adatament radiofonic che al è deventât il program che al larà in onde”.
- In chest test il Diaul tornial a scuele? Parcè?
“La opare di Schmitt e fevele di un Diaul aromai in crisi par vie che tal mont no son plui pecjât, o miôr, a son simpri chei. Pal autôr il mâl plui grant al è rapresentât de presunzion dal om di podê guviernâ il destin dome cu la sô razionalitât, cul pinsîr e la logjiche. Su chest teme si disvilupe dut il test che o lassarès discuvierzi ai radioscoltadôrs, che inmò no lu àn let…”.
- Nus à dit che chest progjet al nas di une traduzion: isal impuartant par fâ cressi il status di une lenghe e ce efiets puartial fâ traduzions par furlan di tescj forescj?
“Prin di dut i ten a marcâ che cheste traduzion nus à dât la pussibilitât di meti in pîts une biele colaborazion e jo o crôt une vore tes colaborazions tal mont de culture furlane parcè che o pensi che al sedi impuartant rivâ adore a fâ scuadre tra i diviers protagoniscj dal panorame culturâl de nestre regjon. Par chel che al inten il discors plui stret dal rûl des traduzions, no dome par furlan, ma il resonament al larès ben par dutis lis lenghis dal mont, o soi convint che al sedi la maniere miôr par rimodernâ e rinovâ une lenghe: cuant che dôs lenghis a jentrin in contat, a scuegnin confrontâsi une cun chê altre e duncje a son obleadis miorâsi”.

- Cun di plui chi si partìs di un test teatrâl par puartâlu in radio. Ce diferencis sono jenfri la lenghe dal teatri e chê de radio?
“La diferencis a son tantis e ducj i doi i lengaçs artistic a àn la lôr particolaritât. Par me la radio e à une magjie li che al baste un rumôr, un sunôr e la sene e gambie. Cun di plui in radio no si pues falâ une peraule: se in teatri l’atôr al pues ancje interpretâ e meti dal so intune recite, in radio invezit il test al à di jessi une vore precîs e rigorôs. Chi e stâ dute la fuarce evocative straordenarie di chest mieç di comunicazion”.
- Par vignî al secont program “Il Balon nol conte balis”, nus plâs ricuardâ lis peraulis di Gianni Mura, gjornalist di La Repubblica, che al à definît il libri “Volevamo essere Tupamaros: bielis contis di fantats zuiadôrs di balon che a saressin plasûts ancje a Pasolini”. Partìn di chi.
“Di fat chest secont program al nas de riproduzion radiofoniche di chestis contis che a àn come protagonist la vite di un om in relazion al balon, di cuant che al jere frutin, passant pe ete dai studis di zovin universitari furlan che si cjate a zuiâ intun derby cun universitaris triestins, fintremai a cuant che al è plui indevant cui agns, ma simpri cu la passion pal balon, un zûc che in chest test al devente un pretest par fevelâ de Italie che e cambie e di une vite che e passe vie pai agns e pai fats de cronache dal nestri paîs”.
- Ce percezion ise dal furlan che al è simpri plui presint tal mont de informazion e no dome?
Al è un dopli aspiet: di une bande la int e scolte vulintîr i programs e dutis lis trasmissions che si fasin par furlan. Al è però un risi: cumò il furlan al à inmò une dimension di novitât in cierts contescj e duncje par cualchidun produsi par furlan al è lâ daûr di une mode. Chest al è un mût falât di lavorâ pal furlan, stant che spes al pues capitâ che la cualitât e à cûr di vignî a mancjâ, fasint plui dam che ben. Par chest mi auguri che cul timp si rivi adore a viodi e sintî lavôrs simpri plui di cualitât par podê rivâ a tornâ a ripeti esperiencis impuartantis che a son za stadis intai agns. In radio la selezion e je plui facile par vie che si à di lavorâ dome cu la peraule e duncje no si scjampe: se no je professionalitât e cualitât no si rive a imbroiâ il public cun lûs e altris efiets speciâi”.

- O vin ricuardât ancje il poete di Cjasarse e soredut tal 2005 si à fevelât une vore di Pasolini. Ce varessial fat in radio e pe radio se al fos inmò chi cun nô?
O crôt che Pasolini in dì di vuê al varès lavorât un grum pe radio, par vie che al è un mont une vore alternatîf. La produzion radiofoniche e à une cualitât medie une vore alte soredut se paragonade cu la television. La radio e je il puest li che si rive inmò a fâ culture e duncje, stant che Pasolini al veve za denunciât cheste decadence comerciâl de television, al varès lavorât vulintîr in radio, li che e prevâl la fuarce des peraulis e des ideis che tu âs voie di comunicâ, in cualsisei lenghe si vedi voie di fâlu e duncje ancje par furlan”.

Christian Romanini ha detto...

Duncje thermo, ancje Patui al ponte a fâ un discors su la cualitât dai lavôrs e al pense che lavorâ pe radio "un mont une vore alternatîf" al varès fat gole ancje a Pasolini "ancje par furlan". Se si à voie di resonâ si pues ancje modificâ ciertis convinzions che si à, baste vê voie di metisi in discussion, robe che mi semee che Patui al vedi fat, ma tu, thermo, no... Dut câs o ripet: provait a lei Donald dal Tiliment, parcè che il furlan e je une lenghe e come cun dutis lis lenghis si pues sperimentâ, doprâ plui regjistri, fevelâ di "frice" (come che al dîs ancje thermo) o di radio come tes trasmission di Radio Onde Furlane o chel tic di Rai che nus fasin sintî ogni tant: come Donald dal Tiliment

Scovacis ha detto...

Chris, Thermo nol à ducj i tuarts: la int normâl no sa cui che son i Trastolons, ce che al jere Usmis e ancje citâ in maniere criptiche un discors cuntune tô amie nol è il massimo de netiquette. Si pues ancje fâ un post scrit cussì ma bisugnarès rimediâ cui link su lis peraulis stranis (tra l'altri al è doplamentri un pecjât no fâlu parceche se i zovin a cognossessin Usmis a 'nd varessin un grum di plui entusiascj pe lenghe).
Sigûr Thermo al podarès lâ ancje a informâsi ator par Google ma no si pues pretindi che la int ti cori daûr se tu vuelis jessi divulgatîf...
Par chel che al rivuarde Patui o soi d'acuardi cun te e o soi content che un tic al vedi gambiât idee, l'intervent citât di Thermo al jere stât ben masanât su ILfurlanist: il dialic (ancje a muse dure) si viôt che al jude simpri.

Christian Romanini ha detto...

mandi Dree, o soi content che tu vedis cjatade la password ;-P
Dut câs tu âs reson, ma come che tu leis tai coments miei, o ai cirût di rimediâ cuntune spiegazion dai tiermins. E cumò o ai ancje zontât une recension in link, li che al è spiegât inmò miôr il significât.

Scovacis ha detto...

Nol è che o ai cjatât la password (figuriti!) il fat al è che cumò vint la gmail pal furlanist al mi fâs acedi automaticamentri.

Insome tu ametis il Thermo nol veve ducj i tuarts heheeh.
A part i scherzs il pericul di autorefenzialitìat al è simpri presint se si frecuente masse i furlaniscj ;-)

Christian Romanini ha detto...

Ma sì, in fonts i vuei ben e in efiets alc si podeve zontâ te spiegazion. Sul discors de autoreferenziâlitât, ancje chi o scuen dâti reson.

thermonuke ha detto...

Grassie Dree, alore forsit no soj jentrat cun doi piz te bujace, magari dome cun t'un....no?


dut cas Christian dos domandutis:
tu disis che o resoni dome cule vision idoelogjeche juste parceche ti ai acusat di deventa un tic "settari" (o autoreferenzialist) ma: no sonin les tos convinzions, (che no coincidin culis mes) che an trasformat chist blog (no tal "majan" ma "tal dulintor") in t'un blog vonde idealist che daspes al ricalme al derit di autodeterminazion dai popui, al sentiment di nazion furlane, cjale dome a sinistre te to home page ce che tu cjatis: ore de patrie, tramai dal stat talian etc....

no tu mi disaras che cheste no je ideologie? o lu ise dome le me parceche diferente e no alineade?



podopo tabajant di Patui:
prin ben, alore no mi smaravee che tu vedis ciertis convinzions... al è stât par te un bon mestri,

e podopo baste vê voie di metisi in discussion, robe che mi semee che Patui al vedi fat, ma tu, thermo, no...

No ti someial un tic contraditori?

Podopo no sai crop e a ce nivel di discusion che o soi disponibil a metimi in discusionma; par resta te metafore no sarai San Pauli che o soi folgorat sule vie di Damasc dal "furlan" ma une volte no scrivevi par furlan, di certis robis mi soi ancje interessat e incuriosit, o cjali el furlanist no dome par vinci une majute tal quiz dai fantats, insome uin tic di curiositat "di ateo o di agnostic" tu puedis ancje veme impiade e forsit ancje a altris.

Tu stes tu as declarata a onde furlane che si verifiche cul to blog une robe strane, li che int cualuncue e scrif naturalmentri in furlan, a diference dal furlanist che al e un bolg "dedicat" o "fur par fur" li che la risulte plui ovvi falu.

N§Ben ce che ti dis al e dome di no bati simri e masse cun chel claut, parceche chei che tu as rivat a incuriosi, e tal vevi za dite tu ju stas forsit un tic stufant.

Par torna cul "pastor di animis" al sara si plui dificil ma ben plui gratificant dedicasi aes "animis pierdudis"che ai "patafebancs". Viot di no fa chest eror magari colant tal autoreferenzialism (grassie dree, peraule juste!).

Chest pal "dulintor".... pal "majan" o ai za dit che sigur e je une sielte politiche, forsite ancje sugjeride ma nol e l'argoment di vue.

E cumo o voi a bevi une bire!

Christian Romanini ha detto...

Sumosò Thermo: o ai pûr dit che forsit o podevi scrivi il post in maniere divierse. O sai che tu sês permalosut, ma ti visi che lu soi ancje jo. Però il clap tu lu âs tirât prime tu. Jo o ai dome segnalât une robe di lei e tu tu âs montât sù un casinon. Su la cuestion integraliste... no rivi a capî ce pês dâ a la peraule. Mi sune mâl. Però di ciertis robis o resti convint e il fat che tu tu mi scrivis che tu âs gambiât idee su altris robis, mi convinç che forsit al è stât ancje parcè che o su cierts argoments o ai batût. Ti doi reson che no si à di colâ te autoreferenzialitât (e lu ai dit ancje a dree), ma chest al è un risi che si cor in dutis lis robis, figurìnsi cuant che si ten un diari in rêt. Donald nol sarà stât la notizie dal dì a Maian, ma stant che e je une leture che o soi daûr a fâ ta chescj dîs e di chest o ai fevelât cuntune mê amie, mi semeave une robe simpatiche di conseâ. E cheste no mi semeave MIGUL une "crociade furlanevangjelizant"... almancul chest âs di dâmi reson... e cumò o voi a bevi une bire ancje jo, sango y zarde!

thermonuke ha detto...

Bon,

dut cas o ai dite incuriosit e interessat, no gambiat idee!

Scovacis ha detto...

Insome, Romanin al è deventât plui integralist de ILfurlanist :-D

Christian Romanini ha detto...

Boh?! al semearès di sì ;-)
e alore, Dree, mi racomandi: OCJO! :-P

Scovacis ha detto...

jo o varès la cure, prime che e deventi masse grâf. vonde cun Onde Furlane par un mês e scoltâ Radio deejay (o miste cun radio 24 une dì sì e une dì no).

thermonuke ha detto...

Plui gjte obligatorie fur dai confins de "patrie" cun visite di almancut un "pilastri" talian.

O sugjeris che al e vonde dongje:Solferino, 250 km A4 uscide Desenzano.

Puartidti daur une rovede di frico se e vessin di mancjati les fuarces!

thermonuke ha detto...

Ale ancje el museo che al comemore le nassite de cros rosse e dopo tu puedis la a viodi un tic di parussule sul Lat di Garde o la a fa un zir in gjostre a gardaland.

Va che gambia un tic di ajar ti fas ben!

Unknown ha detto...

Bunesere...mi soi pene iscrit a chist blog, speri che no le vares cun me se o scrif un furlan senze Acentos o menadis ma cul cumpiuter no rivi...al'è furlan di San Zorz par cui tantis zeta...sinzeramentri no sai ze co stoi zirint in chist blog, siguramentri o migliorarai il me furlan. Di un poc o scrif robis in marilenghe e mi plasin lis storis che vegnin fur cui trastolons...tant par sedi clar...se o vis voe di spiegami zemut co tiris fur li letaris iustis par scrivi in furlan us ringrazi.Maman fruz

Christian Romanini ha detto...

Mandi lu.natico
ve chi la soluzion par scrivi i acents:
jo o fâs:

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Mandi