Cheste e je la letare che o ai mandât in Comun:
Ae atenzion dal Sindic dal Comun di Maian
Dimissions di cjâf grup e president des comissions
Cun cheste letare o comunichi lis mês dimissions di cjâf grup dal grup consiliâr FI-AN-UDC e de presidence di dutis lis comission che o ai.
Lis motivazions a son avonde claris, almancul par me: dopo des umiliazions vudis pai fats ben cognossûts di ducj e dopo des elezions 2006 o vevi acetât cuintri voie la incarghe di cjâf grup, te sperance e ilusion che lis robis a podessin gambiâ. Cussì nol è stât e o preferìs passâ la man a cui che al vignarà dopo di me.
O resti conseîr comunâl di maiorance par rispiet dai eletôrs che mi àn dât fiducie cu la lôr preference.
Mandi
Christian Romanini
Fevelìn di autonomie pluio mancul diferenziade
-
In Italie si torne a fevelâ di autonomie. Magari par dâi cuintri, ma si
torne a discuti. La Lega cu la propueste di leç su la autonomie
diferenziade e torn...
1 settimana fa
11 commenti:
Al jere un poc che ti domandavi dal cjaf-trop.
Usgnot cun calme o cìr un pocjs di robis tai post indaur tipo:
"mal an domandat...." o "el probleme de revoche al e sierat"
Posto che les tos posizions sul furlan, e tu lu as scrit ancje ai toi papavars, e son ben lontanes di ches di FI-AN-UDC, za che tu eris tu podevis jessi dal grup e declarati indipendent (prin che ti declarin lor!).
O capis invecite che tu restis conseir par rispiet dai eletors savint che se no al subentrares Pesenato.
Tachìn di sot:
Pesenato no centre nuie cu lis mês cuestions e sul fat che o resti in Consei.
Sul furlan: tu disis just. Però o resti tal grup propit parcè che o soi convint che lis posizions di FI, AN e UDC a àn di jessi mioradis. Se o voi fûr mi puedin dî: cheste no je la posizion dal grup e tu di di fûr no tu puedis fevelâ. Cussì a àn di cjapâsi la responsabilitât di no podê fevelâ a non di ducj.
Sul archivi, cîr dut ce che tu vuelis. Però intant ti confermi:
a) mal vevin domandât e jo o ai acetât (cuintri voie)
b) il discors de revoche al jere e al reste sierât, ma no pues fâ fente di vêlu dismenteât e duncje par un discors di ricostruzion dai fats, magari cussì no, o scuen ricuardâlu.
b) di une clarece cristaline!
Scuse:
ce comissions sonin?
di president o ancje di component?
Lis comissions a son: Culture (che e viôt ancje dal sport, de scuele, de ativitâts ricreativis) e Teritori-Ambient.
La letare o speravi che e fos avonde clare: dimission de presidence des comissions, nuie di plui.
Dal Gazzettino
Giovedì, 19 Luglio 2007
MAJANO Non si è mai di fatto ricomposta la frattura con il sindaco Zonta
Romanini si dimette da capogruppo
Nuovo colpo di scena in Consiglio comunale di Maiano con le dimissioni di Christian Romanini da capogruppo di maggioranza (Forza Italia, Alleanza Nazionale e UDC) nonchè da presidente delle commissioni Territorio-Ambiente e Cultura. Nel dare notizia al sindaco per tramite lettera, Romanini aggiunge la volontà di voler onorare l'impegno della carica di consigliere della maggioranza, in rispetto agli elettori che con la loro preferenza gli hanno voluto dare la fiducia. All'origine della brusca decisione, vi sarebbero alcune discrepanze sorte nelle ultime sedute di Consiglio. Ma la causa di fondo risale ad un paio d'anni fa, quando a Romanini fu revocato il mandato di assessore alla cultura e politiche giovanili. Fattore scatenante di quella estromissione dalla Giunta, la decisione di Christian Romanini , in quanto direttore della rivista "Maiano Informa", di abolire due passaggi di un articolo del suo sindaco, Claudio Zonta, in quanto ritenuti di "non rispecchiare le finalità istituzionali della pubblicazione". Come lo stesso Romanini rileva, dopo quell'episodio gli fu chiesto di fare uno sforzo per ricompattare le forze e senza fare dispetti. Le cose seguirono questa piega e Romanini potè anche ricandidarsi per il successivo mandato. «Non è una decisione istintiva - afferma Romanini - e per quanto sofferta è maturata da circa un anno, malgrado le opinioni degli elettori che avevano dato riscontro al mio operato. All'adesione di fare il capogruppo, misi anche in chiaro e da subito che a me piace ragionare sui problemi e non rispondere ad ordini, siano essi di partito o di scuderia. Ho sempre affrontato le tematiche, credo con visione razionale, proprio per dare soluzione ai problemi. Nei mie riguardi non è però mai cambiato l'atteggiamento che mi taccia d'essere un provocatore e seminatore di zizzanie, nel mentre i problemi sul tappeto rimangono insoluti. Non ho mai fatto politica per avere il contentino».
Ivano Mattiussi
Dal MV
GIOVEDÌ, 19 LUGLIO 2007
Pagina 10 - Udine
Majano. In consiglio comunale
Christian Romanini si è dimesso da capogruppo
MAJANO. Colpo di scena in consiglio comunale a Majano. Il capogruppo di Fi, An e Udc Christian Romanini si dimette dal suo incarico nell’assemblea civica comunale e anche dal suo ruolo di presidente delle Commissioni.
Gli attriti tra Romanini e il sindaco Claudio Zonta non sono una novità, così come il malcontento con cui Romanini dopo l’esito delle recenti elezioni accettò l'incarico di capogruppo, ma non si pensava che la situazione fosse arrivata proprio al capolinea.
«Con questa lettera - scrive Romanini al primo cittadino di Majano- comunico le mie dimissioni da capogruppo di Forza Italia -Alleanza nazionale - Udc e dalla presidenza di tutte le Commissioni nelle quali sono stato niminato. Le motivazioni sono abbastanza chiare, almeno per me: dopo le umiliazioni ricevute per i fatti ben noti a tutti e dopo le elezioni 2006, avevo accettato controvoglia l’incarico di capogruppo, nella speranza e nell’illusione che le cose potessero cambiare. Così non è stato perciò preferisco passare il testimone a chi verrà dopo di me. Rimango consigliere comunale di maggioranza per rispetto degli elettori che mi hanno dato fiducia con la loro preferenza». Con questo scarno comunicato, quindi, Romanini lascia la guida del gruppo e anche quella delle Commissioni.
Vale la pena di ricordare i trascorsi per comprendere meglio la sua decisione: il sindaco Claudio Zonta due anni fa revocò Romanini dal ruolo di assessore alla cultura (referente anche per istruzione, politiche giovanili, rapporti con i Comuni gemellati) scrivendo la parola fine ad una vicenda che avrebbe potuto risolversi anche con il reintegro dell’assessore.
Zonta dichiarò alla stampa l’avvio del procedimento di revoca già il 5 agosto 2005 motivandolo con “il venir meno della fiducia”: la situazione per Zonta aveva raggiunto il limite quando Romanini aveva ritenuto di censurare alcune dichiarazioni dello stesso sindaco che dovevano essere pubblicate sul periodico comunale di cui Romanini era direttore responsabile. La revoca (che lo ricordiamo non è stata l’unica nella Giunta Zonta) giunse però solo qualche mese più tardi: «Se alla base della revoca - disse il sindaco - ci fossero state motivazioni personali la stessa sarebbe diventata effettiva fin da subito ma si è trattato del venir meno della fiducia politica e la politica ha i suoi tempi e i suoi modi. Ho aspettato per vedere se arrivavano dei segnali che però non ho ricevuto: quando la distanza diventa così incolmabile, dunque non è più possibile trovare un punto di incontro».
Al posto di Romanini in Giunta subentrò Marco Minisini. I rapporti tra il sindaco e Romanini però parevano essere migliorati visto che alle elezioni 2006 Zonta lo riammise nella sua squadra.
Raffaella Sialino
Sembra di assistere alla saga del pentito perchè: hai scelto Zonta come sindaco nella passata legislatura; lo hai contrastato finchè ti ha cacciato, ti sei pentito e; hai accettato di fare il capogruppo; ti sei pentito di nuovo e hai rassegnato le dimissioni. Il tutto condito da poco eleganti polemiche a mezzo stampa che non depongono a tuo favore soprattuto se deciderai di pentirti ancora. Questo pensa di te chi segue le tue peripezie politiche. Il rompiscatole
Ripeto il messaggio che non era chiaro. Sembra di assistere alla saga del pentito perchè:
1) nel 2001 hai voluto Zonta sindaco;
2) ti sei pentito e lo hai contrastato fino a farti cacciare;
3) nel 2006 ci hai ripensato e lo hai voluto di nuovo sindaco;
4) hai accettato di fare il capogruppo;
5)ti sei pentito di nuovo e hai rassegnato le dimissioni;
6) il tutto condito da poco eleganti polemiche a mezzo stampa che intaccano la tua credibilità;
7)la gente che segue le tue peripezie politiche si interroga ora sul tuo prossimo pentimento.
mandi il rompiscatole
mi fâs plasê se la int e e seguìs ce che o fâs. ancje parcè che no mi soi mai platât. e chei che no si platin mi àn za dit ancje cemût che le pensin lôr su cheste vicendis.
il pentiment mi semee un concet une vore plui articolât di cemût che tu lu banalizis tu. independentementri di cheste situazion. dut câs, tu sês libar di continuâ a interogâti.
cussi tant par fa un tic di amarcord robis che e an plui di un an....
La int e veve indicât in maniere clare lis preferencis dai elets. A gno non personâl e di ducj i candidâts o ringrazii i eletôrs.
Lis sieltis dal Sindic a son il risultât no dome des indicazions dal eletorât, ma ancje di regulis di compuartament concuardadis par dâ la juste rapresentance a lis fuarcis politichis: o vin di vê la onestât di dîlu!
Jo, par spirt di servizi al partît e par responsabilitât tai confronts des personis che mi àn dade la lôr fiducie, o ai decidût di acetâ l'impegnatîf rûl di Cjâf grup, come che mi àn domandât e cence tirâmi indaûr denant des responsabilitâts.
Cun cheste mê sielte, o declari (par chel che mi rivuarde) sierade une parentesi fate di tensions e contrascj, che cualchi mês indaûr e à viodût chest paîs protagonist de cronache.
Le sieri parcè che la int mi à dimostrât clâr e net ce che e pense di me e chest mi baste, al è clâr che Forza Italia, ma o crôt di fevelâ ancje par UDC e AN che mi àn volût come lôr puarte vôs, e je consapevule di jessi la fuarce politiche di riferiment.
pal episodi che tu tiris fûr tu, o podìn stâ a contâle tant che o vin voie, ma par me l'episodi al è sierât: jo o soi trancuil che come diretor responsabil di un gjornâl istituzionâl, chest nol podeve jessi doprât in maniere faziose e al coventâve evitâ ciertis declarazions (che o ai domandât al sindic di gjavâ). la int e veve la ocasion di dimostrâmi ce che e pensave e lu à fat tornant a metimi in consei cuntun risultât che al dâ la misure di cemût che mi soi compurtât. jo o colabori di timp cun redazions gjornalistichis e o ai viodût plui di cualchi volte intervignî il responsabil de pagjine suntun articul di un o di chel altri. ma chel che al à fat l'articul al acete simpri la supervision dal responsabil, ancje se adiriture al ven metût un titul che nol sodisfe il redator: e nol menace disint "tu fai così perchè lo dico io". duncje cun chest no tornarai plui su la cuestion ancje parcè che mi pâr che l'unic che al à paiât par vê fat il gno dovê al è chel che al scrîf. o speri di jessi stât avonde clâr.
no confondi il rapuart personâl cun chel des cuestions. E chest invezit pal passât nol è stât acetât di altris (e nol è un segret, stant che plui di cualchidun lis tire fûr ogni tant), ma o ai za dite che lis cuestions passadis par me a son seradis.
al è stât scletementri un discors vajarûl...
Se questa è la politica...
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