97 inovâl de None
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*Domenie ai 10 di Novembar, zentilmentri o soi stât invidât al 97esim
inovâl de Societât Furlane di Buenos Aires, clamade la “None dai fogolârs.”*
*Ma...
2 giorni fa
Prime ti ignorin, dopo ti ridin, dopo ti combatin. Dopo tu tu vincis! (Gandhi)
10 commenti:
auguri par vuè...
setu inemorat?
Cheste volte tu as cagat fur dal vas!
Thermo, o ai capît ce che tu scrivis, ancje parcè che lu ai let in altris posts. Però almancul chi tu podevis evitâ di ripetilu...
E tu tu podaressis ve le creance di rispundi.
Se tu ti riferissis a Menia, lei achì
Messaggero Veneto 15.08.07
Lingue e Dialetti
Il Veneto non e' coltivato in serra.
Seguo con curiosità e interesse il dibattito, ultimamente molto acceso, sulla lingua friulana e sulla possibile introduzione nella scuola, ma non ho titolo per entrarvi nel merito, in quanto questo e' un problema dei friulani, e io friulano non sono. Posso solamente fare qualche osservazione da "esterno".
Io sono bellunese, vengo dunque da una provincia confinante con il Friuli, la cui genet ha caratteristiche molto simili a quelle dei friulani: laboriosità, serietà, durezza di carattere, attaccamento alla casa e alla terra, ostinazione, passato da emigranti...La differenza proprio la parlata, di qua il friulano, di là il dialetto veneto.
Ho vissuto e lavorato per anni in varie citta del Veneto, che quindi posso dire di conoscere nella sua generalità, e posso dire che, così come a Belluno, in tutto il Veneto tutti i veneti parlano il dialetto veneto, variabile ovviamente da luogo a luiogo per infelssione, cadenza, terminologie specifiche, ma con una matrice comune che fa sì che i rovigoti si intendano con i vicentini e così via.
Tutti i veneti lo parlano, dagli accademici ai meno acculturati, correntemente, spontaneamente, con naturalezza; a nessuno verrebbe mai in mente di esporre cartelli per invitare a parlare il dialetto, o di creare targhe negli uffici pubblici per scrivere "anagrafe" anche in dialetto e men che meno di insegnarlo nelle scuole. Lo si parla e basta. E lo si impara da piccoli a casa, per la strada, parlando con i compagni. E non lo si coltiva in serra.
Già direbbero a questo punto i filologi, ma quello è un dialetto, mentre il friulano è una lingua.
Ma la gente comune non sa cosa sono i filologi, e nemmeno conosce la differenza tra dialetto e lingua. La gente comune usa la parlata che ha imparato dall'infanzia, la usa e basta, senza porsi problemi; perche la parlata serve per comunicare, e non per essere fonte di problemi.
Perchè allora in Friuli c'è il problema?
Io sono qui da quasi trent'anni, e ancora non lo ho capito. Non escludo che alla base vi possano essere delle inoppugnabili motivazioni che lo spiegano, e che io non sono riuscito ad afferrare.
Ma posso dire che parlando con la gente comune di qui non mi è sembrato che la questione sia sentita; vedo piuttosto che la gente comune di qui il friulano lo parla, e basta. Senza porsi problemi. Come fanno i veneti con il loro dialetto.
Che dunque non sia un problema della gente comune?
Claudio Funes Nova
Tavagnacco
Vox populi.... o e' un altro fascista?
no steit a ruvina chist post...
ocjo thermo,
che se si inrabie la ninine tu âs ce cori!
;-)
E intant tu vas slis....
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