Ancje se al è za passât Nadâl, al è timp fin ai 7 di Zenâr par lâ a viodi cheste biele iniziative segnalade de associazion Assieme per il Tagliamento
(par viodi miôr, fracait parsore de imagjin)
97 inovâl de None
-
*Domenie ai 10 di Novembar, zentilmentri o soi stât invidât al 97esim
inovâl de Societât Furlane di Buenos Aires, clamade la “None dai fogolârs.”*
*Ma...
2 giorni fa
1 commento:
A proposit di cassis di espansions, la ultime notizie e jere sul Messaggero di îr:
La commissione europea pone “sotto indagine” il progetto delle casse
SPILIMBERGO. La controversa questione è approdata sul tavolo della Commissione europea, dove è stata esaminata la petizione di Barbara Bortolussi, corredata da 5 mila 775 firme. Nel documento i firmatari contestano l’autorizzazione del progetto di costruzione di bacini di contenimento lungo il fiume Tagliamento da parte dell’amministrazione regionale. «Ciò - sostiene la Bortolussi - poichè non è stata condotta alcuna preventiva valutazione d’impatto ambientale, malgrado l’opposizione dei residenti e le preoccupazioni espresse dai tecnici sotto il profilo idrografico. I lavori, per giunta, verrebbero effettuati in un sito di interesse comunitario». Nella petizione si denuncia «il pericolo di grave danno ambientale derivante dalla decisione della giunta regionale di rendere esecutivo un progetto di 3 casse di espansione sul fiume Tagliamento, la cui utilità sotto il profilo della prevenzione delle inondazioni sarebbe molto dubbia». Dito puntato dei firmatari sugli «effetti deleteri del progetto e sull’inosservanza da parte dell’ente regionale della specifica normativa comunitaria per la salvaguardia dell’ecosistema fluviale». La petizione fa rifermento anche alla mancanza di consenso sociale ed a possibili alternative alle casse. «Il progetto cui fanno riferimento i firmatari - si esprime così la Commissione europea - rientra nell’allegato II della direttiva sulla Via (valutazione di impatto ambientale). Per i progetti inclusi in tale allegato, le autorità dei singoli Stati membri devono determinare se i progetti possono avere effetti significativi sull’ambiente. In caso affermativo, deve essere effettuata una valutazione di impatto ambientale. Tuttavia - aggiunge l’organismo per le petizioni - in conformità con la direttiva sugli habitat, qualsiasi piano o progetto non direttamente correlato o necessario alla gestione del sito ma suscettibile di avere un significativo effetto su di esso, sia di per sè sia in congiunto con altro piano o progetti, dovrà essere soggetto ad una valutazione appropriata delle sue conseguenze per il sito, in considerazione degli obiettivi di tutela propri di quest’ultimo. Alla luce delle conclusioni della valutazione delle conseguenze per il sito, le autorità competenti dovranno approvare il piano o il progetto solo dopo aver accertato che non influirà negativamente sull’integrità del sito in questione e, se del caso, dopo aver ottenuto un responso della collettività». Altri commenti della commissione riguardano le dichiarazioni avute dalle autorità italiane sul progetto delle casse, che si trova «ancora nella fase preliminare di studio. Al momento - si legge ancora nella relazione - la Commissione sta indagando se il progetto violi le disposizione della direttiva 2000/60/Ce». (m.ma.)
Posta un commento