22 marzo 2008

Vuê e doman dai Sportei

Come che o savês jo o lavori come operatôr linguistic intun sportel pe lenghe furlane: par jessi precîs, o lavori a Tavagnà.
Par savê che ce o fâs o podês viodi cheste pagjine e in particolâr cheste ultime iniziative che e je stade fate adun cul Comitât482, che o ringrazii, ven a stâi une piçule vuide resonade par capî.
Ma ta chescj dîs no je dome la cuestion dal decalic che e cjape la atenzion (al è vignût fûr un articul sul gjornâl e ancje Federico Rossi mi à clamât par fevelânt a Radio Spazio).
Ta chescj dîs o ai vût maniere di jessi presint sedi su Antenna3, Telenordest e sul gjornâl par une cuestion che e rivuarde no dome me, ma ducj i operatôrs di sportel linguistic. Tai coments o cjatais il test di une letare che o vin mandât a Antonaz e un pocje di rassegne stampe.

3 commenti:

  1. Preg.mo prof. Roberto Antonaz
    Assessore regionale all’istruzione, cultura sport e pace

    Via del Lavatoio, 1

    34132 – TRIESTE

    e p.c. Magnifico Rettore prof. Furio Honsell
    Università degli Studi di Udine

    Via Palladio, 8

    33100 - UDINE

    Preg.mo prof. Sergio Cecotti

    c/o Comune di Udine

    via Lionello, 1

    33100 - UDINE

    Egr. dott. Marco Stolfo

    Direttore del Servizio identità linguistiche, culturali e corregionali all’estero

    Via Sabbadini, 31

    33100 – UDINE

    Comitato 482

    c/o Radio Onde Furlane

    Via Volturno

    33100 - UDINE




    Oggetto: Legge finanziaria 2008 e contratto degli operatori linguistici


    Sulla base di quanto stabilito dalla legge finanziaria 2008 in materia di contratti a tempo determinato nel pubblico impiego, gli operatori linguistici della regione Friuli Venezia Giulia chiedono alcune delucidazioni in merito ai loro contratti.

    Nel dettaglio, per le pubbliche amministrazioni, la Legge in oggetto limita il ricorso a forme di lavoro flessibile (assunzioni a tempo determinato, collaborazioni, eccetera) solo a pochi casi di necessità quali le sostituzioni per maternità e i lavori stagionali, favorendo allo stesso tempo la stabilizzazione dei lavoratori precari secondo diverse modalità.

    La norma è stata accolta favorevolmente dai lavoratori precari, tra i quali figurano ormai da alcuni anni, anche gli operatori linguistici impiegati ai sensi e grazie ai finanziamenti previsti dalla L. 482/99 "Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche". Tuttavia la nuova legge finanziaria, pur nella sua complessiva positività, costituisce un limite alla completa applicazione della L. 482/99, che sostiene finanziariamente gli sportelli linguistici nel momento della loro istituzione unicamente attraverso progetti annuali.
    Con la presente si chiede pertanto che tutti gli organismi competenti si attivino affinché il Comitato Tecnico Consultivo per l’applicazione della legislazione in materia di minoranze linguistiche, istituito presso il Ministero per gli Affari Regionali, affronti il problema dei contratti degli operatori linguistici. Si chiede altresì che si intervenga sul regolamento di attuazione della L. 482/99, per uniformarlo alle disposizioni della legge finanziaria statale in materia di deprecarizzazione, affinchè vengano salvuaguardate le competenze professionali acquisite in questi anni dagli operatori lingustici e venga garantita loro la possibilità di proseguire in questa professione.

    Distinti saluti.
    38 firmis di operadôrs linguistics

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  2. Sul MV
    VENERDÌ, 21 MARZO 2008

    Pagina 4 - Udine

    Sportelli per friulano e lingue minoritarie: adesso 60 operatori rischiano il contratto

    Gli operatori degli sportelli per la difesa delle minoranze linguistiche rischiano di non vedere rinnovati i loro contratti. La causa? La finanziaria 2008. «Il documento approvato dal governo – spiega Christian Romanini, referente dello sportello del friulano a Tavagnacco – prevede che per le pubbliche amministrazioni sia limitato il ricorso a forme di lavoro flessibile solo a pochi casi, per favorire la stabilizzazione dei lavori. Però la legge, pur nella sua complessiva positività costituisce un limite alla completa applicazione della legge 482, che stabilisce le norme in maniera di tutela delle minoranze storiche. Quest’ultima permette infatti il sostegno finanziario degli sportelli linguistici che nel momento della loro istituzione sono stati previsti unicamente attraverso progetti annuali».
    Era il 2001 quando per la prima volta in regione facevano la loro comparsa gli sportelli a tutela delle lingue minoritarie. E da quella volta circa sessanta enti hanno aderito al progetto. «La nostra attività – continua Romanini – si articola in molteplici iniziative: dalla promozione della legge 482, alla realizzazione in lingua di materiale informativo, all’assistenza per le scuole e alla traduzione di testi per i cittadini». Così per 60 operatori linguistici della nostra regione, la loro attività lavorativa, svolta presso enti pubblici. «Abbiamo spedito una lettera – continua Romanini – firmata da 38 operatori, all’assessore alla cultura Roberto Antonaz, chiedendo maggiori informazioni in merito al nostro futuro. Chiediamo che gli organismi competenti si attivino».
    E il portavoce degli operatori degli sportelli continua: «ci auguriamo che si possa intervenire sul regolamento attuativo della 482 per uniformarlo alle disposizione della finanziaria e affinché vengano salvaguardate le competenze professionali acquisite in questi anni e per permettere a tutti noi di continuare a svolgere questa professione».
    Erica Beltrame

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  3. Sul MV
    GIOVEDÌ, 20 MARZO 2008

    Pagina 8 - Udine

    Tavagnacco. Dieci domande per sfatare i luoghi comuni sulla lingua

    Un decalogo per il friulano

    TAVAGNACCO. Un decalogo per sfatare i luoghi comuni sul friulano. È stato realizzato dal comitato 482 a difesa della “marilenghe” e lo sportello per la lingua friulana del comune di Tavagnacco ha voluto promuoverlo. Il documento contiene le risposte alle obiezioni che i più scettici spesso avanzano.
    Dagli sprechi dei soldi per il friulano, all’ipotesi dell’insegnamento della lingua a scuola. E ancora la contrapposizione del friulano con altre lingue come l’italiano. «Con questo decalogo - afferma il sindaco di Tavagnacco, Mario Pezzetta - vogliamo dare un contributo soprattutto alla chiarezza, rispondendo a dieci domande che troppo spesso abbiamo dovuto ascoltare per bocca di chi attaccava la tutela del friulano. La funzione di questo strumento informativo è quella di fare prendere coscienza dell’importanza della lingua per un popolo, anche quello friulano. Solo con la coscienza si riesce a dare valore e solo dando il valore si riesce a riconoscere l’importanza e la necessità della tutela». Il decalogo sarà presto stampato e consegnato ai residenti del comune. «Ma presto – spiega il referente dello sportello del friulano, Christian Romanini – sarà anche realizzata una brochure per gli alunni dell’istituto comprensivo».
    E le attività dello sportello continuano anche con il premio di traduzione di narrativa per l’infanzia “Estroverso”. «Dopo il successo – continua Romanini – della prima edizione stiamo preparando il bando per quest’anno che sarà pronto nelle prossime settimane». (e.b.)

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