O feveli inmò di cine stant che Dicembar al è un mês avonde plen di novitâts: mostre dal Cine furlan (cun tancj compliments al Brâf furlan pe vitorie) e pes jessudis di diviers films... par esempli la setemane passade al è vignût fûr "Come Dio comanda" di Salvatores che al à zirât ancje a Maian.
Tal trailer si viôt ancje la nestre scuele!
Trentespagnolets i à dedicât une sintetiche recension, ma ancje al nestri Thermo al à voie di dî la sô plui che sul cine, suntune recension che nancje a mi nol è che mi vedi esaltât. Ma ancje jo come lui, no ai viodût il cine: Thermo, magari o lin a viodilu insiemit, no? =)
THERMO MI MANDE CHESTE MAIL:
RispondiEliminaNo je cuistion di identitat di patrie di nazion, in some no le fas masse
lungje ma francjamentri mi soi un tic rot lis balis di certs stereotipos.
Soi vonde grandut par visami di cines ae “barbe zef” civiltat contadine di
violents cjocheles e incestuos.
O di colades di stil ae Beppe Viola che j’domandave a Zico ce che al jere alt
a fa in t’une provincie di cjochetons.
Cumo o leievi un pocjis di robis su Come Dio Comanda, el cine di Salvatores
girat chi ator, tema fuart, stories di vite sbandade, e an un “padre padrone”
moderno.
No vint let el romanzo no dis masse di plui, ma o ai let cualchi recension.
Si tabae ancje de “location”, cjase nestre par fale curte, cualchidun al dis
di paesacs biei ma ancje cjiarias di tension di tragicitat e di pès, soredut te
ploe di scuasit ogni ciack.
Ma cheste, siore Lietta Tornabuoni curatrice de rubriche CINEMA pal
ESPRESSO mi a veramentri fat gira i cojons!
O ripuarti :
SALVATORES NEL BRONX Una provincia del Nord Italia, bruttissima:
piatta, ai piedi di montagna e boschi, case sparse costruite lungo l'autostrada
tra capannoni industriali, fabbriche, centri commerciali, immense segherie,
cumuli di alberi tagliati e accatastati, fiumi. Piogge. Cieli grigi. Una terra
abitata da gente altrettanto brutta, ferina, incolta, prepotente, priva della
facoltà e della voglia di ragionare. Tra questa gente, un padre e un figlio
adolescente legati "da un rapporto d'amore tragico e oscuro"; e il loro amico,
un ex operaio che un incidente sul lavoro ha reso quasi matto, che s'è
fabbricato un paio di braccia e di mani finte per abbracciarsi e carezzarsi,
che ha passione per il porno televisivo.
Il padre è violento, razzista, spesso disoccupato, crede soltanto nella
pistola. Il figlio che lo adora cerca di imitarlo. Il matto è matto, una
pulsione aggressiva lo porta ad attaccare una ragazza, a provocare un dramma
affrontato dagli altri con pragmatica concretezza in una notte di sangue e di
diluvio. Ricavato dal romanzo di Niccolò Ammaniti (Mondadori), ridotto
all'essenziale del legame fra padre e figlio, 'Come Dio comanda' è fatto molto
bene: forte, spietato, recitato ottimamente da Filippo Timi e dal debuttante
Alvaro Caleca, mentre Elio Germano è manierato nella parte del matto.
Nel 1993, Gabriele Salvatores diresse 'Sud' con Silvio Orlando, la storia di
disoccupati meridionali disperati e velleitari. Su al Nord, in 'Come Dio
comanda', i protagonisti sono violente parodie leghiste, ignoranti e senza
uscita. Nei due casi, i bei film danno un'impressione di volontarismo,
d'insincerità.
E alore se come che o ai let di cualchi bande e je vere che ju pain par che
vegni a fa cines chenti che se no e van dome in toscane e umbrie alore mior che
spoaragnin chei bes parceche come promozion dal teritori e sin propine sot
zero, indipendentementri dal fat che magari il cine al sedi ancje biel.
Ve ca intant i vincidôrs dal premi dal cine furlan
RispondiEliminaI VINCITORI DEL "CONCORS PER TESCJ CINEMATOGRAFICS IN LENGHE FURLANE" - PREMIAZIONE DI GIOVEDI' 18 DICEMBRE
GIOVED� 18 DICEMBRE AL VISIONARIO
SONO STATI PROCLAMATI I VINCITORI DELLA 7^ EDIZIONE DEL
�CONCORS PAR TESCJ CINEMATOGRAFICS IN LENGHE FURLANE�
Gioved� 18 dicembre, presso il cinema Visionario di Udine, si � svolta la premiazione della VII edizione del Concors par Tescj Cinematografics in Lenghe Furlane organizzato biennalmente dal Centro Espressioni Cinematografiche. Alla serata sono intervenuti l�assessore alla Cultura del Comune di Udine Luigi Reitani e il Presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini.
La giuria composta dal regista Marcello De Stefano, dal giornalista e operatore culturale Paolo Cantarutti e dal poeta e scrittore Stefano Moratto, ha consegnato premi e riconoscimenti.
Per la sezione sceneggiature il primo premio � andato a Dut intune gnot di Stefano Gasti con la motivazione seguente: �Per l�attualit� del soggetto, per la buona qualit� dei dialoghi, per la complessit� della storia e per la capacit� di confrontarsi con l�attualit� politica di oggi. La giuria si augura che queste intuizioni si chiariscano meglio sul piano della strutturazione narrativa cinematografica, sopratutto nella sua parte conclusiva�.
Sempre per la stessa sezione � stata segnalata la sceneggiatura intitolata Visin di cjase di Renzo Brollo con questa motivazione: �Per il messaggio critico e intelligente sulla realt� di oggi giocato su un registro ironico e che non � fine a se stesso ma che si fa metafora di una critica sulla nostra societ�. Si avverte la necessit� di un approfondimento delle tecniche di costruzione di una sceneggiatura�.
Per la sezione saggi sul cinema, la giuria ha deciso di assegnare il primo premio ex-aequo a: Il cine di PP. Pasolini: la lenghe scrite de realt�t di Roberto Iacovissi "per la qualit� del linguaggio e per lo sviluppo della tesi sul cinema di poesia di Pasolini" e a Maria Zef. Un film sul e pal Fri�l che nol plas� ai furlans di Paola Iasci "per la capacit� di informare sul dibattito che che vi � stato sul film di Cottafavi in Friuli nel corso della sua uscita".
Infine, per la sezione soggetti cinematografici, la giuria, sebbene abbia individuato lavori di grande profondit�, di grande interesse sul piano letterario e di bellezza sul piano stilistico e della lingua friulana, ha deciso di non assegnare un premio perch� gli autori non hanno trattato questi lavori in modo che siano scrittura cinematografica, non soltanto e ancora pagina letteraria.
Ufficio stampa CEC/Centro Espressioni Cinematografiche/Federica Manaigo/Via Villalta 24 � 33100 Udine � tel. 0432/299545 fax 0432/229815 - ufficiostampa@cecudine.org - www.cecudine.org
I VINCITORI DEL "CONCORS PER TESCJ CINEMATOGRAFICS IN LENGHE FURLANE" - PREMIAZIONE DI GIOVEDI' 18 DICEMBRE
GIOVED� 18 DICEMBRE AL VISIONARIO
SONO STATI PROCLAMATI I VINCITORI DELLA 7^ EDIZIONE DEL
�CONCORS PAR TESCJ CINEMATOGRAFICS IN LENGHE FURLANE�
Gioved� 18 dicembre, presso il cinema Visionario di Udine, si � svolta la premiazione della VII edizione del Concors par Tescj Cinematografics in Lenghe Furlane organizzato biennalmente dal Centro Espressioni Cinematografiche. Alla serata sono intervenuti l�assessore alla Cultura del Comune di Udine Luigi Reitani e il Presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini.
La giuria composta dal regista Marcello De Stefano, dal giornalista e operatore culturale Paolo Cantarutti e dal poeta e scrittore Stefano Moratto, ha consegnato premi e riconoscimenti.
Per la sezione sceneggiature il primo premio � andato a Dut intune gnot di Stefano Gasti con la motivazione seguente: �Per l�attualit� del soggetto, per la buona qualit� dei dialoghi, per la complessit� della storia e per la capacit� di confrontarsi con l�attualit� politica di oggi. La giuria si augura che queste intuizioni si chiariscano meglio sul piano della strutturazione narrativa cinematografica, sopratutto nella sua parte conclusiva�.
Sempre per la stessa sezione � stata segnalata la sceneggiatura intitolata Visin di cjase di Renzo Brollo con questa motivazione: �Per il messaggio critico e intelligente sulla realt� di oggi giocato su un registro ironico e che non � fine a se stesso ma che si fa metafora di una critica sulla nostra societ�. Si avverte la necessit� di un approfondimento delle tecniche di costruzione di una sceneggiatura�.
Per la sezione saggi sul cinema, la giuria ha deciso di assegnare il primo premio ex-aequo a: Il cine di PP. Pasolini: la lenghe scrite de realt�t di Roberto Iacovissi "per la qualit� del linguaggio e per lo sviluppo della tesi sul cinema di poesia di Pasolini" e a Maria Zef. Un film sul e pal Fri�l che nol plas� ai furlans di Paola Iasci "per la capacit� di informare sul dibattito che che vi � stato sul film di Cottafavi in Friuli nel corso della sua uscita".
Infine, per la sezione soggetti cinematografici, la giuria, sebbene abbia individuato lavori di grande profondit�, di grande interesse sul piano letterario e di bellezza sul piano stilistico e della lingua friulana, ha deciso di non assegnare un premio perch� gli autori non hanno trattato questi lavori in modo che siano scrittura cinematografica, non soltanto e ancora pagina letteraria.
Ufficio stampa CEC/Centro Espressioni Cinematografiche/Federica Manaigo/Via Villalta 24 � 33100 Udine � tel. 0432/299545 fax 0432/229815 - ufficiostampa@cecudine.org - www.cecudine.org
Grasie pal post.
RispondiEliminaEhm....al cine cun te?
No grassie, no pensi di gambia spuinde!
Ce ditu ninine?
Thermo, se o fos in te mi preocuparès... =P
RispondiEliminaNo no, jo j stoi ae largje...preocupiti tu puitost :-D
RispondiEliminaE braf trentespagnolets che mi a cjapat su un coment par falu so :-(
RispondiElimina