Vuê aes 14.30 a Comelians al è il funerâl civîl di Giorgio Ferigo, miedi, scritôr, musicist, insome grant protagonist de vite culturâl in Cjargne e no dome.
Come che tai ultins timps al sucêt masse dispès, si cjatìn a saludâ une altre grande figure che e lasse un vueit ancje par chei che come me no àn vût la furtune di cognossilu di persone. Ma nol covente tant par rindisi cont che, se in tancj a sintin la necessitât di ricuardâlu, forsit vuê il Friûl al è pardabon plui puar.
De sô muart nus àn visât Aldo e Rof, e di lui mi à fevelât par telefon Marino, lui lu àn ricuardât Renzo Tondo, Dree, il brâf furlan, i gjornâi, lenghenet, friultv, friulnet, Alessandro Tesini,...
ma forsit la maniere miôr o pensi che e sedi chê di ricuardâlu cussì...
Cungjò, Giorgio Ferigo
Ve chi la sô "Il Soldatin"
Sul Gazzettino 06/11/07
RispondiEliminaIncompiuta l'ultima opera di Ferigo
Il medico stroncato da un tumore stava scrivendo un romanzo. Uomo simbolo della Carnia
Comeglians
È morto ieri a 59 anni, nell'ospedale di Tolmezzo, a causa di una breve e devastante malattia, Giorgio Ferigo , intellettuale di sinistra tra i più eclettici e brillanti della Carnia contemporanea. Medico, umanista e musicista, figura vivace, ironica ed impegnata del panorama culturale locale, Ferigo è stato capace di offrire spunti e contributi importanti in molti ambiti.
Nato nel 1948 a Comeglians, si è laureato in medicina a Padova, esercitando la professione nella sanità pubblica prima a Udine, in seguito a Tolmezzo come di medico del lavoro e igienista. Le sue tre predilezioni, medicina, storia locale e musica, lo hanno portato negli anni ad elaborare e produrre molti canzoni e studi.In ambito sanitario, il suo massimo contributo è stato il libro il "Certificato come sevizia"edito dall'editrice dell'Università di Udine Forum, attraverso il quale denunciava le assurdità burocratiche italiane nel campo delle certificazioni medico-legali, volume tra l'altro ispiratore di una proposta di legge in materia. Sul fronte della cultura locale Ferigo è stato per lunghi anni animatore dei circoli culturali della Carnia. «Territorio al quale ha dato molto, pur non essendo sempre capito», ricorda il suo grande amico, il professor Francesco Micelli che non tenta a definirlo «il più intelligente carnico dopo Gortani». Tra i suoi scritti più importanti rimarranno punti di riferimento per i futuri storici e sociologi della montagna, i volumi "Cramars" edito nel 1997 ed il recentissimo "Mistiruts" (2006) sui piccoli maestri del Settecento carnico. Proprio in questi ultimi mesi, svela Micelli, stava elaborando uno nuovo romanzo.
In campo musicale è stato l'ideatore dei "Povolar Ensamble", un gruppo musicale nato anni '70 e composto prevalentemente da "padovani" che cantano in carnico su testi scritti dallo stesso Ferigo e melodie in stile francese. La sua profonda conoscenza del territorio, gli è servita anche in politica. Dal 1975 ha fatto parte per tre mandati dell'amministrazione comunale di Comeglians, rivestendo anche il ruolo di assessore e «non ha fatto mai mancare il proprio contributo anche in questi ultimi anni» racconta affranto il sindaco Flavio De Antoni. «Una perdita enorme per la nostra comunità; Ferigo non ha voluto mai allontanarsi. Aveva in mente il progetto della "Casa del Boter", edificio storico del nostro comune che sognava di trasformare in centro artistico per tutta la Carnia». Giorgio Ferigo si ricorda impegnato poi al fianco degli autonomisti in occasione della battaglia per il referendum della Provincia dell'Alto Friuli e più recentemente all'interno dell'Associazione "Movimento Mont" contro la privatizzazione dell'acqua. Ha rivestito anche i ruoli di vice-presidente della Società Filologica Friulana e presidente del Lions Club Tolmezzo. Negli ultimi tempi ha collaborato con l'Università di Udine e con Coldiretti.Ferigo lascia la madre Dina, la sorella Antonietta, i fratelli Fabrizio e Mauro. I funerali, in forma civile, verranno celebrati domani alle 14.30. La salma raggiungerà la Pieve di San Giorgio, partendo in corteo funebre dalla piazza di Comeglians.
David Zanirato
Il prin dint ch'o ai pierdût mal an gjavât justamenti a Comeglians. Pecjât che il Ferigo a nol éré lí a cjantâmi une cjançon intant ch'o cridavi dal mâl. O scuignarai cjantâ jó cumó ma no sai se un Dies Irae a la Brassens a i fasarès plasée parcé che Brassens al ere cuintri i prêdis e che un biel funerâl al si fâs cui ferâi di ca e di là di un biel prêdi e une biele benedizion par dânus une buine coscienze di no vêlu cognossût prime e avonde indenant par fâi i compliments tant ch'al ere vîf.
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