Pe prime volte, îr dopomisdì o ai stât a Resie. O ringrazii Renzo Tondo, che al à volût puartâmi a un incuintri cul comitât cun a cjâf Sergio Chinese, che al è ancje il fondadôr dal sît internet: www.valresia.it, (che ta cheste foto di archivi al è cul prof. Han Steenwijk, che al è chel sentât).
E je stade la ocasion par viodi di dongje une realtât che no cognòs, se no par chel che o ai let in internet, cjalant sedi il sît di Sergio Chinese, ma ancje chel di www.resianet.org, il blog ILfurlanist, il blog di Resie e altri materiâl diviers.
Mi à plasût tornâ a viodi Sergio Chinese, che cun serenitât e motivant lis sôs ideis, nus à puartât lis sôs resons.
Pe prime volte o ai sintût ancje a fevelâ par Rosean, cuant che i ai domandât a Sergio Chinese di fâmi scoltâ i biei suns de lôr lenghe.
O ai vude une conferme: il teme al è delicât e complicât. Mi à fat plasê verificâ che Sergio al fevele ancje par furlan e chest al conferme che la nestre regjon e je un mosaic di culturis li che dutis a puedin cjatâ puest e convivi in trancuilitât. Baste volêlu. Par dî la veretât, cuant che o ai sintût il Rosean, mi à displasût cjapâ at che il plurilinguisim al jere dome di une bande: dome Sergio al podeve esprimisi par talian, Rosean e furlan, e jo dome in dôs lenghis. Mea culpa! ;-)
Grazie a Sergio Chinese e ai altris amîs roseans pe ospitalitât.
Mi sitçe el coment 82 sul furlanist.
RispondiEliminaResiano e sloveno
RispondiEliminaGià parecchie volte ho menzionato la parola sloveno, che torna anche nel titolo del mio studio: Il dialetto sloveno di Resia: San Giorgio. So che per tanti resiani la relazione tra resiano e sloveno è una cosa molto sofferta, una cosa che dà origini a discussioni lunghe e talvolta violenti. Tenterò di spiegare cosa intendono dire i linguisti quando affermano che il dialetto resiano sia un dialetto sloveno. Questo per cominciare non vuol dire, che i resiani sono di nazionalità slovena, o che i loro contatti sociali e culturali dovrebbero per forza concentrarsi sulla Slovenia come centro naturale di attrazzione. Un linguista colla parola sloveno vuole soltanto indicare quali siano le relazioni di consanguineità tra i vari dialetti parlati nella zona delle Alpe orientali. E’ ovvio che il resiano non è un dialetto romanzo o tedesco, nonostante i numerosi prestiti lessicali, ma un dialetto appartenente al gruppo di lingue slave. Tra quelle slave il più grande numero di concordanze di fenomeni linguistici lo troviamo con lo sloveno, termine che, piuttosto di indicare una lingua unica, si riferisce ad un gran numero di dialetti assai differenti tra di loro. Questo di nuovo non vuol dire che i resiani sono venuti dalla Slovenia. Nell’epoca delle migrazioni dei popoli tante tribù slave si sono spostate dall’Europa Centrale ed Orientale verso le Alpe orientali. E’ logico che tra quelle che viaggiavano assieme esistevano dei legami di parentela e consanguineità. Quelle stabilitesi nel sud dell’odierna Austria, nella fascia orientale del Friuli e nell’attuale Slovenia sono tutte arrivate più o meno nello stesso periodo, e parlavano dei dialetti molto simili gli uni agli altri. Sono stati gli sviluppi storici e sociali a dare poi origine alle differenze così marcate che troviamo oggi tra i dialetti sloveni.
Se di questo fatto linguistico, accettato unanimamente dagli studiosi, vogliono approfittare certe persone, dicendo che “i resiani allora sono sloveni”, stiamo entrando in politica e lasciando il significato linguistico del termine. Parlare la stessa lingua, o un dialetto molto affine, non vuol automaticamente dire appartenere alla stessa entità nazionale. E’ questo uno sbaglio delle teorie storiche e sociali dell’Ottocento che ha fatto tanti danni ancora in questo secolo. Gli austriaci o i fiamminghi ci danno dei buoni esempi in questo caso. Gli austriaci, pur parlando tedesco, o almeno un dialetto tedesco, non appartengono all’entità nazionale tedesca rappresentata dalla Germania. I fiamminghi, pur parlando dialetti neerlandesi, non appartengono all’entità nazionale neerlandese presente nei Paesi Bassi. Appartenere ad una certa nazione non è un fatto di natura, di nascita, ma una scelta storica consapevole. Se i resiani non si sentono degli sloveni, vuol dire che non lo sono in senso storico e sociale.
Tornando al significato linguistico del termine sloveno, salta nell’occhio il fatto che ci sono relativamente grandi differenze tra il resiano ed i dialetti sloveni parlati nelle valli del Torre, immediamente al sud di Val Resia, o tra il resiano ed i dialetti sloveni parlati sull’Isonzo intorno a Plezzo e Saga, dall’altro lato del confine di stato. Come mi diceva una delle mie informatrici: “se je kapïjë fys kako kako bisido, ma sa ji ni kapïjë”. Per trovare dialetti sloveni con legami più stretti col resiano, bisogna cercare verso nord. La teoria Baudouiniana sull’origine del resiano, la famosa teoria turanica, non ha mai trovato molto appoggio tra gli studiosi. Dopo indicazioni iniziali da altri studiosi è stato il Ramovš a dimostrare in modo convincente che ci sono legami antichissimi tra il resiano ed il dialetto sloveno che si parla nella valle della Zeglia in Austria e, più vicino a Resia, nella Val Canale. Probabilmente nel primo Medioevo la popolazione di lingua slovena si trovava su un’area più estesa verso sud, essendo presente anche nel Canal del Ferro e nelle valli vicine. Quest’ipotesi viene sostenuta dalla presenza di nomi di luogo come M. Iama e R. Patòc, entrambi all’est di Chiusaforte nel Canale di Raccolana, nomi di origine slava per cui non avrete difficoltà a trovare le parole resiane corrispondenti. Anche la conosciuta armonia vocalica del resiano (esempi: genitivo/accusativo singolare otrokä, dativo singolare utrukü), fondamento principale per la teoria turanica di Baudouin de Courtenay, si lascia tranquillamente collegare con fenomeni simili presenti in altri dialetti sloveni, come dimostrava il Ramovš. I studi recentissimi dell’olandese Vermeer confermano questa teoria sul legame antichissimo tra il resiano e lo zegliano. Interessante che anche un resiano, e più precisamente Stefano Valente Bobon in un suo articolo pubblicato nel Giornale di Udine nel 1868, già riferiva delle concordanze tra il resiano ed i dialetti sloveni parlati in Carinzia.
Test gjavât fûr di chest sît